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Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex attaccante dell'Inter Diego Milito ha parlato della sfida col Bayern che nella finale del 2010 decise con una fantastica doppietta:
«Difficile? Sì, difficile. Ma che fortuna ha avuto l’Inter».
«Che una grande partita è la cosa migliore che possa esserci per cancellare il derby».
«Vero. Ricordo il 2011, k.o. in campionato e poi in Champions contro lo Schalke, in una settimana buttammo all’aria sia scudetto che Europa. Ma io credo che Inzaghi e i giocatori siano solamente dentro un periodo complicato, con questa serata hanno l’occasione di lasciarsi tutto alle spalle».
«È una partita che rimarrà dentro di me per sempre. Ricordo tutto, ogni singola emozione, il pianto della gente».
«Certo che sì, conoscevo bene i loro punti deboli. E poi fui fortunato: nel Bayern c’era Demichelis, mio compagno in nazionale. Fortissimo, ma di lui sapevo tutto...».
«Parlò senza bisogno di caricarci, rassicurandoci. Vuol sapere perché vincemmo, quella notte? Perché per noi la Champions non era un’ossessione, ma un sogno. Un disegno da completare, dopo Coppa Italia e scudetto. Era un’occasione da cogliere, per molti di noi. Ma che saremmo arrivati in fondo l’avevamo già capito dopo gli ottavi».
«Che domande...tutto, conservo tutto con me. A casa ho un museo vero e proprio: dentro c’è la maglia, le scarpe indossate, il pallone di quella partita. Guai a chi me li tocca».
«Io ho molta fiducia nell’Inter, è una grande squadra con un grande allenatore. Dunque, sono ottimista sulla stagione. Va certamente ritrovata la solidità difensiva, in queste ultime partite c’è stato un calo. Questa è la sfida giusta per dimostrarlo. L’esame è difficilissimo, ma anche stimolante. Togliersi di dosso la delusione derby è obbligatorio. Come si fa? Pensando che c’è tutto il tempo per indirizzare al meglio l’annata. La gara con il Milan ha portato con sé qualche dubbio. Ma non tutto è stato sbagliato, di quella serata. Perdere è doloroso, non riscattarsi lo sarebbe ancor di più».
«Non credo. Ho la sensazione che Milan sia felicissimo di stare all’Inter. Il suo è un calo fisico, presto tornerà a essere il riferimento del reparto».
«Queste partite si decidono dentro la aree. Se mi chiede l’uomo chiave, rispondo con due nomi: Skriniar e Lautaro».
«Ho un debole per lui, migliora ogni anno di più, adesso ha acquisito anche esperienza. Con lui l’Inter è al sicuro».
«L’Inter deve provare a vincere le tre partite in casa. Ma ragionare a lunga scadenza è sbagliato. La Champions non è così. La partita è questa. E le sfide con Real Madrid e Liverpool hanno dimostrato che Inzaghi e i suoi possono giocarsela alla pari con tutti. Nel calcio gli invincibili non esistono. Si gioca a San Siro, la storia Inter impone una mentalità vincente. Passare il turno è un obiettivo, non un’impresa impossibile».
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