Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex attaccante dell'Inter Diego Milito ha parlato dei centravanti moderni e del grande momento di Haaland.
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Milito: “Mbappé e Haaland due top, uno mi ricorda Ronaldo, l’altro Vieri. E Lautaro…”
Allora Principe, chi è la punta del futuro?
«Difficile da dire perché sono due giocatori straordinari, unici, ma completamente all’opposto anche dal punto di vista della struttura fisica e della posizione in campo, nonostante possiamo considerarli dei riferimenti centrali dell’attacco. Non è facile davvero dire un nome».
Si sforzi e provi a sceglierne uno...
«Per come sono fatto io, a me sono sempre piaciuti di più i giocatori che riescono a risolverla da solo. Uno come Haaland, che è semplicemente devastante, ha sempre bisogno delle assistenze dei compagni. Mbappé, invece, a volte il gol se lo costruisce da solo, dal nulla. Ma, alla stessa maniera, sa dare assist e trovare imbucate. A me piace il killer in area che sa pure giocare fuori. Modello Benzema per capirci...»
E se dovessimo fare un paragone col passato: chi era un Haaland prima di Haaland e un Mbappé prima di Mbappé?
«Forse il francese, per l’esplosività da pantera, ha qualcosa di Ronaldo il fenomeno che per me dopo Messi è il più grande di tutti. La struttura fisica del norvegese ti fa pensare, invece, ad altri centravanti di stazza: un Vieri in Italia o un Martin Palermo in Argentina. Potentissimi e incredibili dentro l’area di rigore. Haaland ha portato questo modello in una nuova epoca e in una nuova dimensione».
Ma lei con chi si sarebbe trovato meglio in campo?
«Premetto che mi sono sempre adattato a tutti i miei compagni, anche con caratteristiche diverse. Mi è proprio piaciuto questo aspetto dell’essere attaccante. Con un giocatore come Eto’o mi sono trovato in maniera meravigliosa e anche Samuel ha movimenti un po’ alla Mbappé...».
Provocazione: non è che Messi rischia di frenare un po’ Mbappé...?
«No, più giochi con giocatori forti e più ti esalti. I campioni si trovano sempre tra di loro e lui ha la fortuna di avere il migliore accanto: Messi non può essere mai un problema».
Adesso quei due stanno su un altro pianeta, ma i big del nostro campionato potranno avvicinarsi prima o poi?
«Io in Italia vedo grandissimi giocatori in crescita per arrivare alla vetta massima: penso a Lautaro nell’Inter, a Leao nel Milan, a Vlahovic alla Juve e pure a Kvaratskhelia che sta strabiliando a Napoli. Ovviamente, nessuno può arrivare lassù da solo, ma dipenderà anche dal percorso delle squadre in Champions. Anche in Serie A c’è grande qualità tra le punte».
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