"L’11 novembre sarà l'ennessima serata impareggiabile della carriera di Diego Alberto Milito. Nel suo stadio, il 'Cilindro' del Racing Avellaneda, il Principe ha organizzato la partita d’addio con cui saluterà il calcio giocato. A mesi di distanza dall'ultima gara da professionista (giocata lo scorso 20 maggio), l'eroe del Triplete nerazzurro si concederà una notte di festa, assieme a tanti compagni e amici di quell'Inter.
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Milito: “Tanta Inter l’11 novembre. Mou? Non facile. Amo il gol per Bielsa. Higuain…”
Diego Milito, intervistato da TyC Sports, ha annunciato molti invitati alla sua partita d'addio, in programma l'11 novembre. Presente tanta Inter, da Zanetti a Cambiasso e forse addirittura Mourinho, ma non sarà facile
"Nell'intervista concessa a TyC Sports, Milito ha parlato anche di questo evento: "Mi sento una persona fortunata per tutto quello che ho potuto vivere. E’ unico poter fare ciò che ami, ossia questo sport. Per questo mi sento fortunato. Questo ti porta ad essere riconosciuto e stimato nel tuo paese e dalla tua gente. Nell’ambiente ho molti compagni e amici, questo sport mi ha lasciato moltissimo. La cosa importante è poter sognare, sempre, sognare in grande, oltre che lottare per poter raggiungere i propri obiettivi con la tua squadra. L’11 novembre, alla mia partita d’addio, ci saranno Toldo, Zanetti, Samuel, Ayala, Burdisso, Aimar, Ponzio, D’Alessandro, Cambiasso, ci sarà molta gente. E come io fui presente alla gara d’addio di mio fratello Gabriel, lui sarà alla mia. Sarà un bello spettacolo, mi godrò la possibilità di giocare un’altra volta al Cilindro. Mourinho? L’invito resta, ma mi ha detto che non sarà facile".
"Negli studi dell'emittente argentina, al Principe è stato chiesto poi un parere su Gonzalo Higuain: "Prima di tutto penso che sia un giocatore straordinario, che ha segnato da qualsiasi posizione, che è esploso nel Real Madrid e che in Nazionale ha reso molto bene. Si è generato un tema psicologico. Ogni volta mi sembra sia sempre più grande la voglia di esserci, ma si è generato questo tema che senza dubbio, essendo un attaccante, è pesante da distaccare dal lato emozionale, almeno in certi momenti. Ma io sono uno di quelli che cerca sempre di vedere gli aspetti positivi. Il problema esiste quando Higuain ha troppo tempo per pensare? Totalmente, questo succede. Deve solo fare un gol così e recuperare la fiducia. Dipende tutto da un gol, ma io sono convinto che lui abbia le possibilità per farlo".
Infine, Milito ha chiuso l'intervista affrontando il tema del futuro. In ballo, un'avventura da allenatore che prima o poi comincerà: "Allenare il Racing? Mi piacerebbe farlo un giorno, ma non la vedo come una cosa imminente. Devo sentirmelo, devo prepararmi bene per farlo: non mi piace forzare le cose. Ho avuto un allenatore che mi ha aperto la mente e mi ha fatto fare ‘click’: è stato Marcelo Bielsa. Dopo averlo avuto come tecnico dell’Argentina, nel 2002, mi ha permesso di rendermi conto di tante cose, ha potenziato le mie virtù. Mi ha fatto amare il gol. Giocavo molto più fuori dall’area, non avevo i movimenti da numero 9, e così lui mi ha spiegato tante cose. Mi mostrava video di grandi attaccanti come Batistuta e Crespo, che poi erano gli stessi con cui io ero in concorrenza. Marcelo mi convocava sempre in Nazionale in quegli anni. La verità è che, per me, il suo è stato un apprendistato unico. E’ stato un tecnico che mi ha aperto la mente. Poi ovviamente mi ha aiutato andare in Italia, dove il gol per un attaccante è davvero tutto. Con questo percorso, sono finito per diventare un attaccante più completo".
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