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Grande risposta dell'Inter dopo il derby perso col Milan. La squadra di Inzaghi reagisce nel migliore dei modi e ritrova i tre punti su un campo difficile come quello di Udine. Si è vista la giusta cattiveria, in più il tecnico ritrova le certezze che avevano fatto le sue fortune.
"L’Inter era andata a Udine con tre obiettivi: vincere per mettersi alle spalle la delusione del derby; ritrovare il gol di Lautaro; convincersi che si possono comandare le partite anche senza Barella. E i tre obiettivi sono stati centrati. Il risultato è strettissimo, bugiardo per quello che si è visto e quindi anche utile perché offre uno spunto su cui Inzaghi rifletterà: l’anno scorso l’Inter non consentiva agli avversari, soprattutto a quelli nettamente inferiori come l’Udinese, di riaprire le partite e ieri è successo due volte. È una questione mentale più che tecnica, di disattenzioni individuali più che di problemi tattici. Ieri, comunque, i nerazzurri hanno preso a morsi una gara che aveva un significato particolare dopo la sconfitta con il Milan, adesso raggiunto a quota 11, e i punti lasciati per strada nelle trasferte di Marassi e Monza. Non è un caso che i gol siano arrivati nei momenti cruciali: all’inizio delle due frazioni e alla fine del primo tempo. L’Inter era in missione: voleva assolutamente vincere e ha vinto", analizza La Gazzetta dello Sport.
Il secondo obiettivo centrato è, in prospettiva, più importante del primo: Lautaro si è sbloccato e il gol tanto atteso l’ha ridestato dal sonno in cui era finito. Ieri per 47 minuti Martinez è stato un fantasma: ha fallito la semplicissima occasione del 2-0 che avrebbe virtualmente chiuso la gara al 9’ e ha commesso tanti altri errori. Poi, qualche secondo prima dell’intervallo, ha segnato in modo fortuito sbagliando l’intervento su invitante cross di Dimarco e sfruttando un rimpallo con Bijol per appoggiare quasi inconsapevolmente in rete. Clic, luce accesa e nella ripresa si è rivisto il vero Lautaro, con il bis (destro dal limite su assist di Thuram) che ha messo l’Inter nella confortevole situazione di doppio vantaggio e con altre iniziative tecnicamente apprezzabili. Tolto dalle spalle l’ingombrante fardello, Lautaro è sembrato subito più sereno, con evidenti effetti positivi su tutta la squadra. Il terzo obiettivo, infine, è significativo perché aggiunge certezze in un momento delicato. Davide Frattesi è stato il migliore in campo, non solo per il gol che ha sbloccato la gara dopo 43 secondi (puntuale inserimento su ottimo filtrante di Darmian), ma anche per il modo in cui ha sostituito Barella: è stato un Frattesi “barellante” perché ha giocato con e senza la palla, ha fatto alcune ottime aperture e non è mai mancato in fase di non possesso. Irruente come piace a lui, intelligente e applicato come lo vuole Inzaghi. Il paragone con il compagno, per quanto inevitabile a causa del ruolo, è ingiusto perché Frattesi e Barella hanno caratteristiche differenti e perché Nicolò ha due anni e mezzo in più di Davide e un percorso diverso. Ma anche ieri Frattesi ha dimostrato di essere una risorsa importantissima, non solo quando entra dalla panchina per spaccare la partita.
"L’Inter deve ritrovare la cattiveria che ha un po’ smarrito e il gusto di dominare senza lasciare speranze all’avversario: l’anno scorso chi giocava contro i nerazzurri aveva sempre la sensazione di un’ineluttabile sconfitta. Adesso no. L’Udinese per mezz’ora non riusciva a fare tre passaggi di fila per limiti suoi e per la buona disposizione degli avversari. E nella ripresa, pur migliorando la proposta di gioco, non si è mai avuta la percezione che potesse infastidire l’Inter. Eppure è tornata vicina nel punteggio, nonostante prestazioni individuali mediocri in tutti i reparti. Però la squadra di Inzaghi sembra avere ancora un buon margine sulla concorrenza perché la rosa è profonda e i valori individuali e di gruppo sono elevati. L’inizio di stagione non è mai facile e vale la pena ricordare che l’anno scorso i nerazzurri esordirono in Champions con un fortunoso pareggio con la Real Sociedad e in A al sesto turno persero con il Sassuolo in casa. Non si può essere al top a fine settembre. A Udine, intanto, è cominciato il campionato di Lautaro e per Inzaghi è una bellissima notizia", chiude Gazzetta.
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