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Dzeko, Calhanoglu, solidità difensiva: le missioni di Inzaghi. “Rispetto a Conte…”

Matteo Pifferi

Alle 18.30 l'Inter esordirà in campionato contro il Genoa. Sarà la prima volta di Dzeko, Calhanoglu, Dumfries ma anche di Simone Inzaghi

Alle 18.30 l'Inter esordirà in campionato contro il Genoa. Sarà la prima volta di Dzeko,Calhanoglu, Dumfries ma anche e soprattutto di Simone Inzaghi. "Dopo un’estate tempestosa, ha la missione di traghettare l’Inter oltre Antonio Conte: normalizzarla senza perderne il vecchio spirito indomito, rilanciarla nonostante le tante partenze dolorose. È una sfida emozionale e non solo tecnica: oltre a continuare a vincere, deve conquistare i cuori dei vecchi soldati", il commento de La Gazzetta dello Sport.

L'era di Edin

Inzaghi ha l'obiettivo di mantenere quella solidità ottenuta grazie alle capacità di Conte di amalgamare il gruppo facendolo diventare un'unica entità. Un'altra missione per Inzaghi è rappresentata dal centravanti che sostituirà Lukaku. "La transizione da Lukaku a Dzeko è l’altra enorme missione del nuovo tecnico, che nelle ultime settimane non ha solo perso un centravanti ma un capopopolo. Un totem. A quasi 36 anni il bosniaco non è certo il tipo che indugia nel cercare il consenso della piazza: da ora si concentra esclusivamente sul campo", commenta il quotidiano.

Mercato e gioco

La conferenza stampa pre-Genoa ha rivelato alcuni tratti distintivi del nuovo allenatore nerazzurro. "Anni e anni con Lotito hanno forgiato il carattere del nuovo allenatore: pragmatismo e aziendalismo sono virtù della casa. Per questo, le vendite dell’estate sono state subito declassate a «cessioni necessarie per mettere in sicurezza i conti del club». Ma, in più, il tecnico ha sparso carezze per tutti i nuovi arrivati", analizza la Rosea. Calhanoglu e Dumfries sono le successive missioni per Inzaghi, chiamati a non far rimpiangere Eriksen e Hakimi. "Contro Ballardini, suo ex allenatore a Roma, Inzaghi inizia comunque a percorrere la sua ambiziosa doppia via: vuole essere conservatore nella rivoluzione e rivoluzionario nella conservazione. Vuole conservare il buono che ha ereditato e aggiungere pure qualche pezzo di sé", aggiunge La Gazzetta dello Sport che racconta di un 3-5-2 meno attendista rispetto al passato con Conte e una maggiore ambizione di avere il possesso palla, spostando il baricentro più avanti.