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Mezzala, regista, trequartista e anche ala: ecco il jolly Mkhitaryan per Inzaghi

Andrea Della Sala

Il centrocampista che arriverà dalla Roma a parametro zero è in grado di ricoprire più ruoli nel 3-5-2 dell'Inter

L'Inter ha definito il primo acquisto per la prossima stagione: dalla Roma a parametro zero arriva Mkhitaryan. Sarà il vice Calhanoglu, ma non solo visto che l'armeno è un vero e proprio jolly che sa ricoprire più ruoli e più zone del campo.

MEZZALA - "Il 33enne romanista è un trequartista naturale, ma nel 3-5-2 di Inzaghi non esiste quella casella. Come accaduto in passato per Christian Eriksen e Hakan Calhanoglu, in quel modulo il trequartista diventa una mezzala con licenza di offendere. Proprio il turco pare l'esempio migliore da prendere in prestito per spiegare le mansioni che sarebbero affidate a Mkhitaryan. Il giallorosso sarebbe il tanto agognato "quarto titolare" di centrocampo per far rifiatare i tre insostituibili dell'annata appena terminata e sarebbe impiegato soprattutto al fianco di Marcelo Brozovic. Lì può dare sfogo alla sua esperienza, ai suoi strappi in avvicinamento alla coppia d'attacco e al suo feeling con il gol: 29 reti e 28 assist sono il suo bottino con la Roma in 117 partite ufficiali. Attenzione, però. Questa posizione non permetterebbe soltanto di dare fiato a Nicolò Barella e a Calhanoglu, ma anche copertura allo stesso croato: in sua assenza, l'ex Milan può fare il regista affiancato da Mkhitaryan e dall'inesauribile sardo. Insomma, avere quattro titolari per tre posti è un ottimo affare", analizza La Gazzetta dello Sport.

REGISTA - "A sua volta, però, lo stesso armeno può essere scelto per tirare le fila del gioco in caso di emergenza. Non si tratta del suo ruolo naturale, ma nei suoi anni nella Capitale è stato chiamato almeno una decina di volte a fare il regista. Ha le qualità e i numeri per essere il fantomatico "vice Brozovic", anche se ovviamente si dovrebbe fare a meno del suo contributo nei paraggi della porta avversaria. Senza troppi giri di parole, poter ricorrere a Mkhitaryan in caso di defezione del croato è un lusso per cui quest'anno Inzaghi avrebbe fatto carte false. Ben venga la sua versatilità e la sua innata capacità di adattamento".

SECONDO PUNTA - "Ecco la terza versione del romanista, in questo caso in una veste che sarebbe un punto d'incontro tra Calhanoglu e Joaquin Correa. Più offensivo del turco, più collante tra i reparti del Tucu. Nella sua carriera Mkhitaryan si è trovato un paio di volte a doversi arrangiare come prima punta di ruolo, ma in più casi - e con ottimi risultati - ha svolto un lavoro di sostegno al centravanti. Con questa soluzione, quindi, finirebbero per giocare insieme tutti e quattro i centrocampisti di Inzaghi, puntando proprio sull'efficacia del calciatore nell'area avversaria".

ALA - "Più e più volte in carriera, Mkhitaryan si è mosso come ala offensiva. Anche in questo caso è un ruolo che non esiste nel 3-5-2 inzaghiano, ma non vanno sottovalutati due aspetti. Il primo è che quest'anno in rare occasioni l'allenatore piacentino ha provato a forzare un tridente in cui lui sarebbe ancor più valorizzato. Il secondo, invece, è che la sua destrezza nel muoversi su entrambe le fasce potrebbe indurre il tecnico a schierarlo come quinto di centrocampo in partite particolari, quando c'è bisogno di un assalto finale e la fase difensiva diventa secondaria", conclude il quotidiano.