"Voglio che tu faccia parte della squadra per la prossima stagione. Mi piaci come giocatore e ho fiducia in te. Sono sicuro che diventerai grande, nel Real Madrid". Con questo sms José Mourinho chiamò Luka Modric a Madrid. Il giocatore croato lo racconta nella sua autobiografia e aggiunge dettagli sui motivi per i quali Mou venga da sempre considerato uno Special One: "JM mi conquistò subito. Non sono certo io a doverne testimoniare la grandezza come allenatore, ma in quel momento mi resi conto di quanto fosse speciale anche nell'approccio con i giocatori. Mi spiegò la posizione che immaginava per me in squadra dal punto di vista tattico. "Sei un centrocampista e ti vedo più come un 8. Né 10, né 6, ma 8!"."
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Modric: “Giocatori primedonne, Mou diceva tutto in faccia. Una volta mi paragonò a…”
Le parole del giocatore croato sullo Special One
Tensione al Real, Mourinho se ne va: "Era nell'aria l'ipotesi che Mourinho se ne andasse. Non si trovava con alcuni giocatori. Contro il Manchester City aveva lasciato Ramos in panchina. Sergio se l'era presa molto. Aveva avuto scontri con Casillas, che era il capitano, e alla fine lo aveva fatto sedere in panchina. Quando decide qualcosa, Mourinho non torna indietro. È un libro aperto e dice in faccia a tutti ciò che pensa. Al giorno d'oggi i giocatori sono molto sensibili alle critiche. Non si può dire loro niente: fanno le primedonne e si offendono immediatamente".
A quel punto Modric racconta che successe anche con lui: "Penso che stessimo giocando contro il Deportivo, quando ad un certo punto, visibilmente arrabbiato mi disse: "Luka, cosa stai facendo? Giochi come Zidane a cinquant'anni!". Capii subito ciò che voleva. Tecnicamente me la cavavo bene, ma non avevo ritmo e non facevo accelerazioni. Mourinho predilige un gioco più aggressivo, ad alta intensità, in cui si corre con o senza palla. Il paragone con Zidane per me era divertente. E anche utile perché mi diedi una mossa".
(dall'autobiografia di Modric, "A modo mio")
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