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Aveva raccontato in tv, durante la trasmissione Notti magiche su Sportitalia, nell'ottobre 2010, di aver "redarguito" Javier Zanetti, capitano dell'Inter, ricoprendo di accuse infondate l'ex presidente e bandiera nerazzurra Giacinto Facchetti. Per quelle "offese" a Facchetti, ora Luciano Moggi, l'ex direttore sportivo della Juve già condannato per Calciopoli, dovrà affrontare un nuovo processo per diffamazione aggravata. Il pubblico ministero milanese Elio Ramondini ha ottenuto il rinvio a giudizio di Moggi, che nel corso della trasmissione aveva raccontato davanti a migliaia di telespettatori di "aver menato" Zanetti."Ho spiegato a qualcuno come ci si comporta.. e gli ho detto a Zanetti.. che non è molto informato: tiene conto di alcune cose", aveva detto Moggi. Che poi aveva attaccato direttamente Facchetti. "Quello che emerge dal processo di Napoli e che emergerà ancora - aveva detto in diretta - Le telefonate del tuo ex presidente che riguardano le griglie e la richiesta a un arbitro di vincere la partita di Coppa Italia con il Cagliari, e l'arbitro era Bertini. Ci sono le telefonate intercettate sue, le telefonate di Moratti e la telefonata di imbarazzo di Bertini, i pedinamenti e le intercettazioni illegali - aveva assicurato l'ex manager juventino - anche i passaporti falsi e quindi sta zitto Zanetti, è meglio per te ed è meglio per l'Inter".Accuse che si sono rivelate totalemente false e che "offendevano la reputazione di Giacinto Facchetti", deceduto nel 2006, dopo una lunghissima e vincente carriera da calciatore e da dirigente all'Inter. Il figlio del campione, Gianfelice Facchetti, ha saputo della trasmissione qualche settimana dopo la diretta e attraverso il suo legale, l'avvocato Corrado Limentani, ha decisodi querelare Moggi. "Non vi è chi non colga la portata diffamatoria del semplice accostamento operato da Moggi fra mio padre a imputati di un processo penale - ha scritto Gianfelice Facchetti nella denuncia depositata in Procura dall'avvocato Limentani - dato che mai Giacinto Facchetti è stato chiamato dalla giustizia ordinaria a rispondere di alcunché della propria condotta". E il prossimo 8 gennaio partirà il processo davanti al tribunale di Milano.
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