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Luciano Moggi non si arrenderà. Ci sono ancora due gradi di giudizio nei quali potrà spiegare le sue ragioni. Ieri sera, dopo la condanna in primo grado a cinque anni e quattro mesi nell'ambito del processo 'Calciopoli', ha preferito un no comment. Ma stamattina - ai microfoni di Sky - l'ex dg ha commentato la sentenza: "Era già scritta, andremo in appello sperando in una giustizia vera, altrimenti poi dovremo confidare in quella divina. Questo è solo il primo round, non mi sono arreso".
Ieri la Juventus ha emesso un comunicato ufficiale nel quale prende le distanze da quanto successo e dice di voler continuare la sua battaglia per ristabilire la parità di trattamento. La società bianconera si sente 'vittima', ma l'ex dg non ha capito il senso di quanto dichiarato dalla sua ex squadra: "Non capisco bene il comunicato della Juve, sembra che abbia giocato io da solo. Ma non era certo così. La Juve vinceva perché era la più forte. Questo è stato un processo che non aveva ragione di essere".
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