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Posso dire solo che a Madrid vado spesso perché ci vive mia sorella. E che qui (a Milano.ndr) stiamo benissimo.
-L'Inter ormai vince sempre, ma cosa succede a cosa vostra quando perde?
Prima era tremendo, mio marito mi regalava due-tre giorni di tensione totale. Ora abbiamo i bambini: sa che non può tenere quel grugno per più di mezz'ora e siamo più tranquilli.
-Vero che vi ha presentato Wanda Nara, moglie di Icardi?
No, è una bugia. Ci siamo conosciuti in Argentina, a Buenos Aires, in una festa di amici in comune. Non sapevo fosse un giocatore perché siamo tante donne in famiglia e non guardavamo tantissimo calcio. E lui era ancora un ragazzo che giocava nel Racing, non una celebrità. Abbiamo iniziato a parlare e per me è stato un colpo di fulmine. Non ci eravamo ancora baciati e già mi sentivo legatissima a lui. Ma mi disse che doveva trasferirsi in Italia e per me fu una doccia fredda.
-E poi?
Mi disse che io e lui saremmo finiti insieme e io gli dissi che non c'erano molte chance visto che sarebbe partito per l'Italia. E poi abbiamo cominciato a video chiamarci spessissimo, gli raccontavo anche le cose insignificanti della mia vita. E così sono iniziate le mie visite a Milano, fino a quando non sono più tornata indietro.
-Che papà è Lautaro?
Presente, forse troppo. Specie con Nina. Gli dico di lasciarla in pace ma lui l'abbraccia, la bacia, la coccola tutto il tempo, controlla sempre se sta bene, la pettina, la profuma. Io in casa la vesto sempre molto easy, arriva lui e la agghinda come una principessa. Ora lo fa anche con Theo. Tranne il profumo. L'arrivo di Nina era previsto ma la pandemia ha accelerato le cose. Theo è stato il nostro modo di festeggiare il Mondiale vinto dall'Argentina.
(Fonte: Oggi)
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