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Jorge Molina, attaccante e capitano del Getafe, ai microfoni del Corriere dello Sport ha presentato la sfida di Europa League contro l'Inter.
Una partita storica per voi. Come ci arrivate?
"Con una voglia incredibile di misurarci con l'Inter, anche se in un contesto speciale che non ci aspettavamo: mi sarebbe piaciuto giocare a San Siro, ma anche al Coliseum Alfonso Perez con la nostra gente. Purtroppo è andata così".
Cos'è successo al Getafe dopo la sosta?
"Non lo sappiamo neanche noi ma ormai la Liga è andata. In questi giorni abbiamo recuperato energie, la speranza è di ritrovarci contro l'Inter".
Che partita si aspetta?
"Una gara molto complicata, l'Inter ha giocatori di qualità in ogni reparto. Punti deboli non credo ne abbia, del resto ha chiuso a un punto dalla Juve in campionato. Una cosa è certa: non le renderemo la vita facile".
Sa però che vive un momento delicato dopo le ultime dichiarazioni del suo allenatore contro la società?
"Sì, ho sentito, ma non credo che questa situazione influirà in campo. In casi come questi i giocatori si sanno isolare".
Affronterà una difesa niente male: De Vrij, Skriniar, Godin...
"Diego è uno dei migliori difensori del mondo, l'ho affrontato per molti anni, ma tutto il reparto è forte, dovremo essere molto abili".
Brutti, cattivi, e catenacciari. I più critici vi definiscono così.
"Abbiamo da tempo questa etichetta che non corrisponde alla realtà. L'anno scorso ci siamo classificati quinti, sfiorando la Champions. Non è vero che pensiamo solo a difenderci e a fare falli".
Come definirebbe quindi il Getafe in tre parole?
"Ne userei solo una: squadra. Nel senso più ampio del termine, perché qui lavorano tutti allo stesso modo, tutti si aiutano, tutti hanno la stessa ambizione".
Diamo un po' di numeri. Percentuali di passare il turno?
"L'Inter è favorita. Viene dalla Champions, ha messo in difficoltà il Barça. Direi 65% per loro e 35% per noi".
Anche l'Ajax era favorito e l'avete eliminato.
"Sì, è vero, ma il fatto di essere sfavoriti non significa regalare il passaggio del turno, tutt'altro. Giocheremo alla stessa maniera, per vincere".
A 38 anni si diverte ancora? Si sente un po' l'Ibrahimovic del Getafe?
"Un poco sì (ride, ndr), ma solo per una questione d'età. Fin quando mi diverto, io sono qui".
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