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L’accento sulla componente commerciale, presente nella denominazione del gruppo di lavoro, lascia capire quale sarà la missione principale: facilitare il reperimento delle risorse necessarie per far partire il Mondiale per club. Servono 2,2 miliardi di euro tra spese e montepremi. Questo è uno dei principali elementi di incertezza sulla strada del Mondiale per club, sul quale incombono anche le nubi dei ricorsi legali presentati da numerose associazioni sindacali di calciatori davanti agli organi della giustizia comunitaria per abuso di posizione dominante (la Fifa viene accusata di aver intasato il calendario senza consultare i giocatori). Fino a questo momento sono pochi i contratti definitivi già firmati con sponsor e tv.
La volontà di instaurare una collaborazione tra Fifa e principali club europei dimostra come venga ritenuto indispensabile un dialogo al massimo livello per rendere possibile la partenza della nuova competizione. I club, che hanno conquistato il diritto di partecipare all’evento, non vogliono perdere la possibilità di incamerare milioni preziosi e beneficiare di una prestigiosa vetrina globale. Il montepremi assorbe la quota principale delle risorse economiche, ma non vanno trascurati alcuni costi logistici. Ad esempio, sono significative la spese per riadattare al calcio alcuni stadi abitualmente utilizzati per il football americano. L’aspetto fondamentale ovviamente è legato ai diritti tv. Sembrava tutto fatto con Apple Tv, interessata ad acquistare a peso d’oro la possibilità di trasmettere le gare in diretta, ma poi c’è stata una frenata. Ora i contatti proseguono, spiega il quotidiano.
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