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Passati 4 giorni dall'esonero di Novara,Mondonico dimostra di non nutrire alcun risentimento verso la società piemontese: "Il motivo non l’ho capito, nessuno me l’ha spiegato, ma comunque è un fatto positivo. Ad un certo punto ti metti in testa che ti hanno chiamato a fare un certo lavoro per pietà. Con l’esonero mi sono tolto il dubbio che mi avessero preso per pietà. L’esperienza a Novara era una sfida con me stesso. E l’addio, per uno nelle mie condizioni, può essere pericoloso, determinare un crollo. Invece l’ho assorbito benissimo. È la conferma che posso tornare a fare il mio lavoro".
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