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Vincenzo Montella, oggi allenatore della Sampdoria, nella prossima partita affronterà il suo passato, la Fiorentina. L'addio con la società viola è stato tutt'altro che amichevole: attriti con la famiglia Della Valle e un contratto che per un po' di mesi lo ha tenuto a spasso. Oggi Montella torna a parlare di Fiorentina: «Del mio esonero ho saputo via email, con una lettera firmata dal direttore generale Andrea Rogg, che poi mi ha chiamato subito dopo. I motivi? Non li so, o forse sì. Alla società avevo palesato la volontà di non continuare a quelle condizioni, loro invece, forse per togliere competitor agli avversari, hanno fatto accasare tutti gli allenatori e poi mi hanno mandato via. Sulla clausola sono state scritte tante storie, con i dirigenti avevamo un gentlemen agreement che per me vale più di tante firme: c'era un patto per non farla rispettare qualora avessi voluto cambiare squadra, ma quell'accordo non è mai stato rispettato. Eppure un dirigente già prima dell'estate mi aveva confermato che se avessi voluto mi sarei potuto ritenere libero. Andrea Della Valle? Ci siamo rivisti a settembre per la partita dell'Italia al Franchi, ho provato a chiamarlo tante volte ma sono sempre stato rimbalzato. Alla fine ho smesso, ma la voglia di chiarire resta ancora. Borja Valero ha detto che non sono un vincente? È uno dei pochi che non ho sentito in questi mesi, ognuno tira l'acqua al suo mulino anche se ricordo che quando arrivai fu tra i primi a dire di essere felice. Nel frattempo però noto che sta portando avanti i miei consigli sulla dieta: è sempre più magro. Sulla storia della mentalità comunque può essere vero, una squadra più lavora insieme più migliora».
(corriere fiorentino)
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