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Dalle pagine del Corriere della Sera Fabio Monti analizza la situazione critica in casa Inter: «Se la squadra è a questo punto, la responsabilità non è soltanto di Stramaccioni, anche se il ruolo dell’allenatore in un club resta centrale. Tutti hanno lavorato al di sotto delle loro possibilità e qualità, perché se il tecnico, inebriato dall’idea di allenare l’Inter, ha accettato troppi compromessi e troppe volte ha detto sì, quando sarebbe stato necessario opporre un no responsabile, in molti hanno evitato con cura di aiutare l’allenatore, che pure Moratti ha sostenuto con un’adesione al di là di ogni ragionevole dubbio. Se Stramaccioni ha presunto troppo di sé, i dirigenti hanno lavorato per lasciare solo il tecnico; i direttori hanno operato scelte di mercato non all’altezza; i preparatori atletici hanno fatto di tutto per mettere la squadra nella condizione di non correre; lo staff medico ha rallentato qualsiasi recupero (ieri Ranocchia è stato operato al naso, ma è già disponibile; in altri tempi sarebbe stato fermato); i giocatori hanno pensato di avere lo scudetto in tasca, dopo il 3-1 alla Juve, l’inizio della fine. Domani c’è il Tottenham e domenica la Sampdoria (in posticipo), ma sperare in un risveglio è ipotesi irreale, perché la condizione non si trova all’improvviso. Però un po’ meglio si può fare».
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