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Monti (CorSera): «Mazzarri deve lavorare su troppi particolari che…»

Sintesi della partita vista ieri sera a San Siro operata da Fabio Monti sul Corriere della Sera di oggi: «Quando hanno ritenuto che fosse il momento di entrare in campo, i nerazzurri si sono ritrovati già sotto di un gol. Dopo la buona occasione...

Lorenzo Roca

Sintesi della partita vista ieri sera a San Siro operata da Fabio Monti sul Corriere della Sera di oggi: «Quando hanno ritenuto che fosse il momento di entrare in campo, i nerazzurri si sono ritrovati già sotto di un gol. Dopo la buona occasione capitata a Paletta, è stato Sansone a spingere il Parma in vantaggio, sul lancio profondo e perfetto di Marchionni, libero di cercare il compagno senza che nessuno andasse a pressare su di lui.Un’imbucata, che ha ricordato l’Inter di un anno fa. Mazzarri, sconsolato e furente, ha urlato in panchina che «non siamo nemmeno entrati in campo». Ma siccome sarebbe stato impossibile giocare peggio, dopo 20’, gli interisti hanno dato segnali di risveglio. La squadra ha recuperato un po’ di aggressività e di precisione nei passaggi, ha migliorato il pressing e le posizioni in campo, costringendo il Parma a ritirarsi nella propria metà. Kovacic ha provato a scuotere i compagni, con un paio di giocate importanti, il Parma non appena si è riportato in avanti ha mancato il raddoppio con Acquah e un minuto dopo, ha preso il gol di Palacio. In una fase autodistruttiva, l’Inter è riuscita a prendere il secondo gol a 20” dal riposo, sull’erroraccio di Handanovic , che ha consegnato il pallone a Parolo. Nella prima parte della ripresa, la partita è esplosa: pareggio di Palacio di testa e vantaggio di Guarin, sul tiro deviato da Lucarelli, in tutto nello spazio di 100 secondi. Due colpi che avrebbero potuto mettere fuori gioco il Parma, che invece ha ripreso a giocare come se niente fosse accaduto. Così dopo tre minuti è arrivato il pareggio del Parma ancora con Sansone, che ha bruciato Cambiasso in mezzo all’area sul cross di Cassani e difesa immobile. La partita è andata avanti con continui sussulti, perché nessuno voleva rinunciare a vincere. Ogni volta che è sceso palla al piede, il Parma ha seminato il panico nella difesa dell’Inter, che però non ha mai rinunciato a giocare. A Mazzarri non mancherà il lavoro in settimana: troppi particolari vanno rivisti.