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Monti (CorSera): «Tacco Palacio, cerchio che si chiude. Un Cambiasso così…»

Lorenzo Roca

È un cerchio che si chiude. Era dall’estate 1988 che l’Inter aspettava un gol di tacco. Pellegrini e Trapattoni avevano scelto Rabah Madjer, per prendere il posto di Altobelli; per tutti era il «tacco di Allah», da quando...

È un cerchio che si chiude. Era dall’estate 1988 che l’Inter aspettava un gol di tacco. Pellegrini e Trapattoni avevano scelto Rabah Madjer, per prendere il posto di Altobelli; per tutti era il «tacco di Allah», da quando l’attaccante algerino aveva contribuito a regalare al Porto la Coppa dei campioni a Vienna (27 maggio): 2-1 al Bayern super-favorito. Madjer non era mai arrivato all’Inter, perché, a luglio, durante la visita di controllo prima del raduno, gli era stato riscontrato un serio problema alla coscia destra. Così  era stato scelto Diaz, che in coppia con Serena, avrebbe trascinato i nerazzurri allo scudetto n. 13. Venticinque  anni dopo, è arrivato il colpo di  tacco di don Rodrigo (Palacio), quello che farà passare un bel fine anno al presidente Thohir, un buon Natale alla famiglia Moratti, che ha assistito al derby sull’asse San Siro-New York, e agli interisti tutti, a cominciare da Mazzarri, apparso finalmente rasserenato (durerà?) anche se Cambiasso felice come domenica sera poche volte lo si è visto.