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Monti (CorSera): «Ucraina, terra in cui l’Inter costruì la sua leggenda»

Lorenzo Roca

Ricomincia da Kiev l’avventura dell’Inter in Europa. E si comincia dal Dnipro, che gioca in esilio per motivi di sicurezza voluti dall’Uefa (Dnipropetrovsk è a 471 chilometri dalla capitale), Fabio Monti dalle pagine del Corriere...

Ricomincia da Kiev l’avventura dell’Inter in Europa. E si comincia dal Dnipro, che gioca in esilio per motivi di sicurezza voluti dall’Uefa (Dnipropetrovsk è a 471 chilometri dalla capitale), Fabio Monti dalle pagine del Corriere della Sera ha ricordi ucraini a tinte nerazzurre che fanno ben sperare: «I nerazzurri sono inseguiti anche qui dall’ombra della loro storia recente, perché a Kiev il 4 novembre di cinque anni fa, hanno vissuto uno dei momenti più intensi della loro avventura nelle coppe. Lo stadio è diverso, visto che stasera si gioca all’Olimpico, quello dove l’Italia aveva eliminato ai rigori l’Inghilterra e perso la finale con la Spagna a Euro 2012 e non in quello dedicato a Lobanowski, ma la città è la stessa del 2-1 alla Dinamo Kiev: il gol di Shevchenko a metà del primo tempo sembrava allontanare definitivamente i nerazzurri dalla qualificazione (dopo tre pareggi), poi erano arrivate le reti di Milito (40’ s.t.) e Sneijder (43’), dopoché Mourinho aveva deciso di finire con un solo difensore di ruolo (Lucio), come ha ricordato Zanetti, che aveva finito facendo l’ala. Una pazzia tattica che aveva rappresentato il primo passo verso la conquista della Champions League».