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Monti (CorSera): «Udine, ricordi dal passato. Quando Herrera disse…»

Lorenzo Roca

Domenica Udinese-Inter e il richiamo al passato è fortissimo, come ricorda Fabio Monti sul Corriere della Sera: «Il 22 maggio 1960, Herrera, che da tempo ha trovato l’accordo con Angelo Moratti («presidente, venceremo todos y contra todos»),...

Domenica Udinese-Inter e il richiamo al passato è fortissimo, come ricorda Fabio Monti sul Corriere della Sera: «Il 22 maggio 1960, Herrera, che da tempo ha trovato l’accordo con Angelo Moratti («presidente, venceremo todos y contra todos»), dopo il contatto creato da Alfredo Giorgi, e che nel frattempo ha conquistato il titolo con il Barcellona, sbarca a Linate, dove lo aspetta Alberto Valentini, il segretario generale, che lo accompagna in auto a Udine, dove l’Inter gioca nella terz’ultima giornata di campionato. Sul prato spelacchiato del vecchio stadio Moretti, finisce 1-1 (gol di Fontanesi epareggio di Firmani) e in serata Herrera raggiunge Imbersago, dove incontra Angelo Moratti e la sua famiglia. Una cena per parlare di progetti e obiettivi. È lì che Herrera si sfoga: «I giocatori camminano, il gioco è lento e prevedibile, così non si vince niente. Ma cambieremo tutto, faremo allenamenti durissimi, andremo in ritiro durante la settimana, nessuno correrà più forte di noi. E nessuno riuscirà a batterci». Ma Udine racchiude per Massimo Moratti anche un ricordo più recente. Lo 0-0 del 22 ottobre 2006 è stato l’ultimo pareggio dell’Inter di Mancini prima di infilare una serie di 17 vittorie consecutive, la chiave dello scudetto nerazzurro n. 15, quello vinto a Siena con cinque giornate di anticipo.