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Morata: “Se non fai 30 gol, in Spagna sei una merda. Atletico? Ho parlato con molti…”

Dario Di Noi

Alvaro Morata ha concesso alcune interviste ai media dal ritiro della nazionale spagnola. Ecco alcuni stralci delle battute raccolte da COPE e Marca

Alvaro Morata, attaccante del Real Madrid e della Spagna, al ritorno in Nazionale è stato intervistato da alcuni media. L’ex Juve ha rilasciato un’intervista a COPE e a Marca, di cui vi proponiamo alcuni stralci.

Queste le prime dichiarazioni concesse nella serata di ieri a COPE: "Non posso essere più felice di così. Sto realizzando tutti i miei sogni, spero solo che duri. Offerta dall’Atletico in estate? Ho parlato con molti allenatori, ma a tutti ho detto che il mio sogno era il Real Madrid. Non mi sarei mai perdonato, nella mia vita, il fatto di non essere tornato. Zidane mi ha chiamato e mi ha detto che mi avrebbe voluto nella sua squadra, che avrebbe fatto un grande affidamento su di me. Bale? Nel giro di qualche anno, Bale sarà senza dubbio il miglior giocatore del mondo. Ancelotti? Lui preferiva mettere Di Maria come attaccante piuttosto che puntare su di me. Non dovevo piacergli molto evidentemente. Tifosi esigenti in Spagna? In questo paese, se non segni 30 gol, sembra che sei una merda di attaccante. Risposte a Pique e Guardiola sul gioco del Barcellona? Non devo dire nulla. L’attuale campione d’Europa è il Real Madrid, e a me piacerebbe giocare male e poi rivincere la Champions. Preferisco il calcio del Real Madrid a quello del Barcellona perché è più diretto. Responsabilità? Essere il 9 della Spagna e del Real Madrid sono due cose che stanno allo stesso livello. A volte mi devo fermare a pensare, per guardare dove sono: ho passato tutta la mia vita a sognare tutto questo. Fidanzata? Sono molto tranquillo con la mia ragazza, che è venuta a vivere con me. La sto sentendo di meno in questi giorni, ma la distanza a volte fa bene perché rincara la passione".

Ecco, invece, le parole concesse a Marca: "Se mi hanno contattato diverse squadre? Si, squadre, allenatori, altre persone… Non me lo aspettavo nemmeno. Anche quando il Real ha esercitato la recompra e sono tornato a far parte del mio club, alcune squadre si sono fatte avanti con forza per me. Continuo a non capire, perché non ho segnato 20 gol in nessun anno. Credo comunque di avere tanto potenziale per crescere. Se sono felice? Chiaro che lo sono. Se giocando titolare nel Real Madrid e per la Nazionale non fossi felice… Perché ho deciso di restare al Real? Perché alla fine so che questa è la squadra con più possibilità di vincere titoli in Spagna e in Europa, e perché in fondo credo che se non fossi rimasto quest’anno me ne sarei pentito per tutta la vita. Opportunità della vita? Sì, è chiaro, è chiaro. In un determinato momento, se mi è passato per la testa di non rimanere, è successo perché il club non credeva molto in me, come io speravo. Se me ne fossi andato, non me lo sarei mai perdonato, credo io. Critiche? Ti dico che delle critiche e della gente me ne importa sempre meno. Qualcuno avrà sempre da ridire. Se criticano Cristiano e Messi, come possono non criticare me. Alla fine uno deve badarci il meno possibile, nel bene e nel male, pensando a lavorare".