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Presente all' Irccs Istituto nazionale dei tumori di Milano, Massimo Moratti ha risposto a qualche domanda dei tifosi.
Qual è la cessione più dolorosa?
Le cessioni quando le fai c'è un motivo. Magari l'allenatore non lo fa giocare anche se è il più forte del mondo e te lo metti lì e ti stufi di vederlo con quella faccia triste negli spogliatoi.
Un acquisto che non è riuscito a concretizzare?
Lo san tutti che è Cantona, è il primo e con lui avremmo vinto subito. Erano due quelli che volevo fare, Cantona e Mancini. Un mio difetto grave è quello di essere stato meno attento alla difesa, prendevo i giovani, le promesse aldilà di Branca che era un fenomeno. Per vincere serviva anche l'esperienza. Abbiamo preso Samuel e da lì abbiamo costruito una base solida ma Samuel è stato fondamentale. Non presi Cantona, soprattutto lui.
La più grande gioia sportiva? Delle vittorie mi ricordo Vienna come una grande gioia, poi anche Madrid ma la prima è stata fantastica. La più grande sconfitta? Quella con la Lazio. Contro lo Schalke siamo arrivati ai rigori, mi ricordo anche l'arbitro che non è stato eccezionale. Era più rabbia che delusione, la delusione è quando hai un nemico con cui stai contendendo qualcosa come con la Juve e ti ritrovi nelle condizioni in cui non puoi vincere.
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