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Moratti: “Annata di esperienza, faremo bene con Mancini alla guida. L’Expo…”

Ospite a Casa Corriere per incontrare i tifosi e i visitatori di Expo, l’ex presidente nerazzurro Massimo Moratti ha concesso alcune parole sull’Inter e sull’esposizione universale di Milano ai microfoni di Corriere Tv. Ecco le sue parole...

Dario Di Noi

Ospite a Casa Corriere per incontrare i tifosi e i visitatori di Expo, l’ex presidente nerazzurro Massimo Moratti ha concesso alcune parole sull’Inter e sull’esposizione universale di Milano ai microfoni di Corriere Tv. Ecco le sue parole

“Prima impressione di Expo? Bellissimo, c’è tanta gente, si può camminare tanto ed è bello vedere i diversi tentativi di ogni paese di mostrarsi al mondo e a Milano. Credo sia un’occasione fantastica per tante persone, per incontrarsi. Mi sembra che lo scopo sia stato realizzato e abbiamo raggiunto l’obiettivo. Segnale di ripresa per Milano e anche per il paese? Si si certo, e vale anche per l’Europa in un certo senso. E’ un dialogo facile, attraverso l’Expo, con tutto il mondo. Per l’Italia vale tantissimo, ma vale per tutti. Flop? All’inizio la paura del paese era che venissero fatti tanti monumenti e investimenti inutili. Invece è stato fatto molto bene, molto misurato, giusto e attraente. L’Italia ci mette sempre del suo nel rendere molto attraente l’incontro che viene fatto attraverso l’Expo”

“Inter? L’Inter rappresenta un po’ l’Expo perché come giocatori stranieri penso che ormai ne abbiamo di tutti i paesi possibili e immaginabili (ride). Quella di quest’anno, per l’Inter, credo possa essere una buona esperienza che vale per il futuro, avendo poi una buona guida con Mancini. Penso che realmente poi faremo bene”

“Milano pronta per altri grandi eventi? Certamente, innanzitutto per il carattere della città, e poi per come è vista nel mondo. E’ una città che tutti nel mondo vogliono vedere, una città dinamica. Per questo ha la possibilità di fare tutto come città: poi di ostacoli ne troverà sempre, ma chiunque voglia organizzare trova ostacoli. L’Importante è essere testardi e arrivarci. Dopo i mondiali del ’90 era nato il sogno di avere le Olimpiadi in Italia nel 2000 e in effetti a me e qualche amico era venuta questa idea di realizzare proprio qui uno stadio olimpico magnifico, che però da fuori fosse invisibile. Come? Facendo qui una collina. Verde, piena di alberi, che da lontano sembrasse una collina e basta. Ma piena di gallerie e una grande conca all’interno, contenente appunto lo stadio. Poi però non se ne fece niente, purtroppo”