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Moratti: “Inter Campus? Il coraggio delle idee. Il subcomandante Marcos…”

Massimo Moratti questa mattina è stato ospite insieme a Zanetti del Convegno ‘Contro la violenza. Riportare il calcio a misura d’uomo’, presso la Sala della Regina di Palazzo Montecitorio e ha parlato della sua esperienza di...

Eva A. Provenzano

Massimo Moratti questa mattina è stato ospite insieme a Zanetti del Convegno 'Contro la violenza. Riportare il calcio a misura d'uomo', presso la Sala della Regina di Palazzo Montecitorio e ha parlato della sua esperienza di presidente dell'Inter, un'esperienza che lo ha portato a realizzare anche Inter Campus. Ecco cosa ha detto: 

Quando hai delle idee cerchi di farle passare. E per farlo serve rispetto per i tifosi. Nell'ambito del razzismo per esempio, non avere paura a fare tutto quello che ti viene voglia di fare, per normalizzare il problema e non trovarsi con una forma di ignoranza che sopporti, fai finta di capire, ma non sopporti. Le altre sono organizzazioni come InterCampus, come la Pupi. Sai che il calcio è un treno che passa davanti agli occhi di tutti, è popolare e attraverso il calcio bisogna fare delle cose che portino a risultati positivi, senza timidezza. Un esempio è il subcomandante Marcos in Messico che - avvicinato perché aveva bisogno di medicine - ha capito che con l'Inter poteva essere un'esperienza amichevole, ha capito che l'Inter poteva essere talmente assurdo avere un amico capitalista, lui che era un rivoluzionario, una confusione fantastica e si è legato a noi e lì è stata un'ampiezza di rapporti che non c'entra con il buonismo. Serviva per far sentire la voce di questo paese e poi la cosa bella è vedere tantissimi ragazzini felici ed è una cosa che piace a lui e a noi".