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Massimo Moratti, ex presidente dell'Inter, ha commentato ai microfoni del Corriere della Sera la notizia del ritorno in Italia di Josè Mourinho, che dalla prossima stagione siederà sulla panchina della Roma: «Se ho saputo la notizia? Certo, mi aveva mandato un messaggio».
Chi?
«Lui, Mourinho».
Ah. Per dire cosa?
«Concreto come al solito. Tre parole. Non ne servivano altre».
E quali sono state, le sue tre parole?
«“Ci vediamo presto”».
Avete mantenuto i contatti, in questi undici anni?
«E perché non avremmo dovuto? C'è stima, spero reciproca. Da parte mia, indiscussa. E le confiderò, io sono contento per lui. Moltissimo. Gliel'ho detto e glielo ribadirò alla prima occasione».
Davvero?
«Certo. Non vedo il motivo di recitare delle parti... Si tratta di un bel progetto, una bella piazza, una bella tifoseria, una grande avventura per la proprietà della Roma. Mourinho farà bene. O quantomeno, ci sono le condizioni perché questo avvenga».
E il passato interista?
«Appunto, è il passato. Insieme a lui abbiamo vinto tutto. Rimarranno stagioni indimenticabili, superfluo stare qui a sottolinearlo».
Quindi, sul serio, non ci è rimasto male? Forse si dava per scontato che, dopo l'Inter, Mourinho non avrebbe mai più allenato in Italia… Cioè ovunque nel mondo ma non da noi...
«Per carità… Il calcio italiano avrà dei profondi e duraturi giovamenti da uno come Mourinho. La sua ironia, la sua intelligenza, le sue provocazioni, la sua presenza mediatica, le sue enormi capacità professionali…».
Glielo chiedono spesso: Mourinho e Conte, Conte e Mourinho. Ecco, i due sono allenatori antitetici, oppure hanno punti in comune, e se sì quali?
«Mourinho posso dire di conoscerlo nei dettagli. A differenza di Conte. Di conseguenza, non sono in grado di rispondere».
Comunque all'Inter Conte va bene? Avanti tutta con lui?
«Assolutamente sì».
Presidente, sta ridendo spesso. Possiamo sapere il motivo?
«Il ritorno di Mou mi piace proprio un sacco. Mi diverte. Ne avevamo bisogno».
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