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Moratti: “Ronaldo? Lo portai a casa mia e dopo cinque minuti…”

Eva A. Provenzano

E’ che avevano un rapporto che andava oltre il campo. Ronaldo è stato uno degli acquisti più importanti del presidente Moratti. Qualche settimana fa il brasiliano ha espresso il desiderio di tornare ad avere quel rapporto padre-figlio con...

E' che avevano un rapporto che andava oltre il campo. Ronaldo è stato uno degli acquisti più importanti del presidente Moratti. Qualche settimana fa il brasiliano ha espresso il desiderio di tornare ad avere quel rapporto padre-figlio con lui, quel rapporto che ha perso quando ha deciso di fargli scegliere tra lui e Cuper, è finito al Real Madrid e poi ha scelto di tornare in Italia, con la maglia rossonera. Il suo gol nel derby, il gesto dell'ombrello del pres a risultato ribaltato. Certe volte il vaso si rompe e ti viene proprio difficile rincollarlo. Moratti ha voluto bene a Ronie forse quasi ad un figlio, se lo portava a casa, quando si è fatto male al ginocchio è stato un brutto momento per tutti. Forse per questo il suo addio è una ferita che non si è mai rimarginata completamente. Di lui il presidente onorario dell'Inter ha detto in un'intervista recente a InterChannel: "L'ho preso perché era fortissimo ma anche perché nessuno credeva che l'acquisto fosse possibile, visto che lui giocava nel Barcellona. È stato un ottimo affare, Ronaldo è arrivato a un costo alto, ma cinque anni dopo è stato rivenduto al doppio al Real e per l'Inter ha rappresentato un'immagine fortissima perché ci ha aperto al mondo". 

E oggi a RaiNews24 ha aggiunto: "Quando l'ho preso è venuto da me e dopo cinque minuti sapeva i nomi di tutte le persone che erano in casa. Prima era silenzioso, poi dopo cinque minuti aveva imparato tutto quello che succedeva in casa mia. Allora capisci perchè era uno che con tanta velocità riusciva a capire cosa fare della palla e come muoversi in campo".

Peccato che non sia stato altrettanto veloce a capire che quell'addio e poi quel ritorno sull'altra sponda di Milano avrebbero cancellato tutto l'amore che gli interisti avevano avuto per lui ed era stato tanto.