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Moratti:”Sulle trascrizioni noi siamo tranquilli. La situazione è kafkiana”

All’ingresso dagli uffici della Saras, dopo l’incontro con il Procuratore Stefano Palazzi, il presidente Massimo Moratti ha risposto alle domande dei molti cronisti in attesa.   Presidente, com’è andato l’incontro con il...

Francesco Parrone

All'ingresso dagli uffici della Saras, dopo l'incontro con il Procuratore Stefano Palazzi, il presidente Massimo Moratti ha risposto alle domande dei molti cronisti in attesa. 

Presidente, com'è andato l'incontro con il Procuratore Stefano Palazzi?

'L'importante che ci fosse, questo incontro. Adesso bisogna chiedere a lui e vedere le conseguenze di quest'incontro. Mi sembrava molto sereno ed è stato un incontro molto educato da entrambe le parti'.

Più tranquillo o preoccupato rispetto a prima visto che lo aveva definito un incontro 'ridicolo'?

'Non ero preoccupato, ma dovete entrare nel mio stato d'animo: mi sembrava kafkiana come situazione per noi. Però, di quella definizione, di cui mi sono pentito immediatamente, mi sono anche scusato. L'incontro di oggi l'ho trovato interessante, come al solito, simile a quello che avevo avuto qualche anno fa con il dottor Borrelli'.

Come si evolverà, a questo punto, la situazione? Più ottimista l'Inter o la Juventus?

'Non glielo so dire, perché questo vorrebbe dire entrare in una decisione successiva e i vari passi che avverrano. Naturalmente, dalla mia parte, sono anche convinto, anzi direi molto più che convinto, ma questo non toglie che la libertà di giudizio rimane a loro'.

Avete ascoltato insieme alcune telefonate?

'No, non c'è stato ascolto. C'è stata una lettura di alcune cose, ma non vorrei entrare in quello, sinceramente'.

Solo per sapere qualche dettaglio in più: quanto è durato l'incontro?

'Siccome c'era anche da scrivere a macchina, un paio d'ore'.

Presidente, il derby è alle porte: più concentrato su questa vicenda della quale ha parlato con Palazzi o sulla partita?

'Qui bisogna sempre essere concentrati su tutto nella vita. Rimane, nel cuore, certamente il fatto che sabato ci aspetta una partita importante, senza dubbio'.

Credo che quest'incontro con Palazzi abbia tolto tranquillità all'Inter o a lei?

'No, non credo proprio'.

Lo definirebbe un incontro inopportuno?

'No, per niente inopportuno. Rimane sempre il fatto che uno non si sente parte di una situazione, però era giusto che volessero sentirmi su questo. Basta, la cosa finisce lì, è su di me, non è sull'Inter'.

Questa cosa non le fa pensare che questo scudetto assegnato sia diventato un po' un tormento, eppure lo meritava a prescindere...

'Quello del 2006? No, non è un tormento. Molto sinceramente'.