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Moriero: “Inter, avrei voluto la VAR nel 97-98. Ronaldo? Quella sera a Mosca ci disse…”

L'ex centrocampista nerazzurro ha ripercorso l'esperienza a Milano

Marco Macca

Una lunga intervista per ripercorrere le tappe più belle della sua esperienza all'Inter, da Ronaldo a Simoni a quel maledetto 1997-98. Francesco Moriero, ex centrocampista nerazzurro, si è raccontato ai microfoni de ilposticipo.it, dichiarando:

CONTE - "Il rapporto con Antonio è fraterno: Conte vuole vincere subito e guarda i programmi delle società: tutto dipenderà da ciò che vorranno fare quelle che lo cercheranno. Antonio ha rifiutato il Real Madrid ed è stato accostato alla Roma, all’Inter, allo stesso Milan e a tutte le squadre più forti d’Europa, ma è una cosa normale per un vincente".

FIRMA CON IL MILAN, MA... - "Una sera ero a cena con un club inglese. Mi ero svincolato dalla Roma e dovevo andare in Inghilterra, però è arrivata la telefonata di Adriano Galliani che mi ha proposto di andare al Milan: ho detto sì e ho firmato. Poi c’è stato un fatto strano: André Cruz aveva firmato con entrambe le milanesi, alla fine ha scelto i rossoneri. All’Inter è stata proposta una lista di giocatori del Milan e Gigi Simoni ha scelto me in cambio: ho accettato perché andavo a giocare coi calciatori più forti del mondo. Non che nel Milan non ci fossero… Ma poter giocare con Ronaldo mi stuzzicava".

L'INTER DI SIMONI - "Quell’Inter ha fatto un campionato strepitoso ed era una squadra simpatica a tutta l’Italia, formata da giocatori importanti che in campo davano tutto. Quell’anno per me è stato fondamentale perché ho vinto la mia prima Coppa UEFA, avrei potuto vincere il campionato, ma sappiamo tutti come è andata…".

IULIANO-RONALDO - "Sì, c’è stata anche una discussione su tutto questo, ma non c’era bisogno della Var per valutare che quello era calcio di rigore… La tecnologia è utilissima, ma bisogna migliorarne l’utilizzo perché quest’anno ci sono stati molti episodi che hanno fatto discutere. Magari ci fosse stata la Var nel 1997-98!".

SIMONI - "Mi è rimasto dentro perché sapeva gestire bene lo spogliatoio ed era un signor allenatore. Simoni è riuscito a costruire un gruppo di veri uomini, una squadra molto forte in cui tutti remavano dalla stessa parte. Ho un ricordo fantastico di una grande persona".

RONALDO - "Oltre a essere stato uno dei più grandi giocatori al mondo, perché quello che faceva non lo faceva nessuno e non lo fa nessuno nemmeno oggi, Ronaldo era un ragazzo molto semplice che viveva bene lo spogliatoio e stava bene con tutti noi, faceva la differenza in campo e fuori. Nella semifinale di ritorno con lo Spartak in Coppa UEFA c’erano quindici gradi sotto zero a Mosca, il campo era gelato e pieno di fango: prima dell’inizio Ronaldo aveva convocato tutti quanti nello spogliatoio per dirci “Ragazzi, non vi preoccupate, oggi ve la faccio vincere io la partita” e così ha fatto".

LIPPI - "Quando c’era Lippi secondo me l’Inter era ancora più forte, non so che cosa sia andato storto col mister. Via Simeone e Pagliuca, erano arrivati Paulo Sousa, Vladimir Jugovic, Laurent Blanc, Christian Panucci e Christian Vieri. Avevamo la squadra più forte del campionato, ma non abbiamo vinto niente. Questo significa che nel calcio i nomi contano poco, sono importanti le persone e il gruppo. Qualcosa allora non è andato…".

(Fonte: ilposticipo.it)

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