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Francesco Moriero, intervistato da Fantagazzetta, ha parlato anche della sua esperienza all'Inter e della curiosa esultanza con Ronaldo.
- Una squadra, un compagno, un allenatore e un Presidente che ti è rimasto nel cuore.
“Non posso sceglierne una tra Lecce, Cagliari, Roma, Inter ecc…In tutte queste ho lasciato un pezzo del mio cuore. Come compagno non posso che citare Ronie (Ronaldo ndr), grande feeling con lui sia dentro che fuori dal campo. Faceva tante cavolate e spesso lo riprendevo ma alla fine era un bonaccione (risata ndr) e ci passavi sopra. Come presidente ne scelgo due, senza dubbio Cellino e Moratti. E poi come allenatore non posso che scegliere Mazzone, un vero e proprio sergente di ferro che sapeva toccare le corde giuste”.
Quale l'aneddoto calcistico più folle, curioso, strano della tua carriera?
“Ne ho combinate davvero tante, difficile sceglierne uno…Ecco il gesto di lustrare le scarpe vi dico che è nato con Recoba, non con Ronaldo come tutti pensano ancora oggi. Dopo i due bolidi tirati in porta contro il Brescia alla 1 di campionato (stagione ’97-98 ndr) ho detto al Chino che aveva dei piedi d’oro e così è ho creato quell’esultanza. Da lì in poi l’abbiamo ripetuta con Ronie, a cui piaceva molto”.
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