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Lo scorso 21 ottobre Francesco Moriero è diventato il nuovo commissario tecnico delle Maldive. Intervistato dal Fatto Quotidiano, l'ex giocatore nerazzurro parla della sua nuova avventura e torna sulla sua esperienza all'Inter: "A me basta avere il mare, da salentino mi sento a casa; poi la federazione mi ha messo a disposizione tutto, i calciatori sono bravi, però c’è un’altra mentalità: qui non sono professionisti, sono ragazzi che la mattina lavorano".
In Italia in quale serie giocherebbero?
"Forse nell’Interregionale, quasi Serie C, però sono carini, disponibili, persone che ti seguono da subito; in Italia ci vogliono mesi prima di entrare nella testa di un calciatore".
Baggio?
"Ci sentiamo spesso, è una persona molto discreta, particolare: all’Inter stavamo sempre insieme, anche in camera, e giocavamo a carte. Da lui ho imparato molto, non solo sul piano tecnico, ma proprio umano".
Era l’Inter di Moratti.
"Un presidente-padre: il lunedì arrivava sistematicamente la sua telefonata, solo per domandarmi come stessi. Non ero abituato. La prima volta rimasi stupito, mi chiesi perché e percome, poi ho scoperto che trattava tutti allo stesso modo. Voleva sapere tutto, ci coccolava. Poi ogni volta che vincevamo arrivava negli spogliatoi e lo prendevamo in braccio. Lui è stato in grado di costruire una famiglia".
Ronaldo?
"Dopo Maradona e Pelè è stato il giocatore più forte della storia: con lui ho vissuto la fantascienza, con giocate non spiegabili, a una velocità da cartone animato. Per non parlare in allenamento...".
Cosa accadeva?
"Impazzivamo tutti, compresi i duemila tifosi perennemente presenti sugli spalti: ogni giorno un casino, una festa, con cori e applausi. Cori e applausi pure da parte di noi giocatori. E lui si divertiva".
Dopo i gol di Ronaldo lei si inchinava davanti a lui e gli lustrava gli scarpini.
"Il gesto dello sciuscià mi è venuto spontaneo, in qualche modo dovevo celebrare tanta meraviglia davanti a me".
(Il Fatto Quotidiano)
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