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Intervenuto ai microfoni di TMW, l'ex centrocampista dell'Inter Francesco Morieroha parlato così della possibilità che il calcio riparta:
"Da uomo di calcio e di sport faccio fatica a pensare che ciò avvenga. Stiamo contando i morti. Ma capisco anche che il calcio è un business e bisogna ripartire. Io da allenatore non farei fare allenamento, bisognerebbe avere la testa per iniziare. Non credo che il mondo del calcio sia pronto. Non ci sono sono soltanto i calciatori ma attorno vanno considerate anche tante altre figure che dovrebbero stare a contatto con i calciatori e penso ai giornalisti, ai magazzinieri e tanti altri. Poi se tutto venisse messo in sicurezza allora si potrebbe pensare ad una ripresa. Quella oretta di calcio raccontata da voi e dalle tv potrebbe distogliere l’attenzione delle famiglie rispetto ai problemi seri. Però da uomo di sport sono contrario alla ripresa".
CAMPIONATO INTER - "Era partita bene, stava crescendo sotto il profilo caratteriale. Conte sta inculcando grande mentalità. C’è stata la possibilità di fare il salto di qualità, ma vuoi per qualche infortunio o per qualche defezione c’è stata una frenata. In ogni caso la mentalità è quella di creare un progetto".
VICINO AL MILAN - "Ero svincolato dalla Roma, dovevo andare in Inghilterra. Mi chiama Galliani, faccio le visite e torno a casa. Poi mi ha chiamato Mazzola. Stavano trattando entrambe Cruz che si era messo d’accordo con tutte e due e nel novero dei calciatori Simoni scelse me. Mi sono ritrovato sulle due copertine delle riviste...".
SCELTA INTER - "Inter e Milan per me in quel momento erano uguali, non ero certo tifoso nerazzurro all’epoca. Ma mi erano venute in mente le immagini di Simeone, Zamorano e dell’arrivo di Ronaldo. Poi ho conosciuto la famiglia nerazzurra e mi sono innamorato di questi colori".
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