Il quotidiano Libero presenta la sfida tra Inter e Juventus sotto l'aspetto tattico: "Antonio Conte e Andrea Pirlo, così diversi per esperienza professionale quanto sintonizzati su frequenze molto simili. Sarà allora una partita allo specchio? Quasi certamente no, a partire dal collaudato 3-5-2 contiano e, dall’altra, il basilare 4-4-2 bianconero (che diventa ad azione in corso un 4-3-3 o 3-4-3) nel quale l’ex regista della Nazionale si è rifugiato, quando ha compreso che la miglior rivoluzione (e assicurazione sulla panchina) era permettere ai giocatori di stare nella posizione naturale. Sarà dunque una noiosa schermaglia tattica almeno fino al primo gol che spariglierà il masterplan? Probabilmente no, ma solo perché l’Inter di quest’anno non è un grado di gestire le partite, di tenerle in ghiaccio, non ha la solidità necessaria per permettersi di giocare serena e di rimessa. L’ultima volta che i nerazzurri non hanno subito rete risale al 16 dicembre, 1-0 sul Napoli, poi sei partite (compresa la Coppa Italia con la Fiorentina), delle quali tre con un gol al passivo e le altre tre con due reti incassate. Numeri sanguinosi per quella che l’anno scorso è stata la miglior difesa, 36 gol subiti, che a oggi ne conta già 23".
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Libero – Inter-Juve, decisiva la 1° mossa. Eriksen come Pirlo? Conte non è uno sprovveduto e…
L'analisi tattica del quotidiano alla vigilia della sfida di campionato
Per il quotidiano la sfida sarà decisa sulle corsie esterne: "L’ipotesi che facciamo muove da quanto visto in stagione, dalle intuizioni e dalle modifiche chiave apportate dai due mister. La partita, al 99% si giocherà tentando di vincere la prima mossa sugli esterni: come nel blitz in casa del Milan, Pirlo cercherà di far restare a destra Chiesa (pur non al top) da solo nell’uno contro uno contro l’interista di turno (Darmian o Young). È quasi tutta qui la vittoria sui rossoneri, figlia dei due gol (e un palo) dell’ex viola. Dall’altra parte, Pirlo costringerà Hakimi a venire a raddoppiare CR7, quindi tenendolo basso e depotenziando il marocchino, primo esterno destro dell’Inter a segnare già sei gol in campionato dai tempi di Maicon. Tuttavia, le contromisure di Conte sono altrettanto pesanti. Proprio ad Hakimi chiederà aggressione totale al giovane Frabotta (difficile che Alex Sandro e Cuadrado si negativizzino in tempo dal Covid), ma lo spartito tattico avrà anche un altro solista, il fondamentale Lukaku. L’ “offesa” sarà quindi alternata, accentrandola per liberare gli spazi e gli interpreti in fascia e, quando la Juve si aprirà per coprire preventivamente la larghezza, colpire al centro con Lukaku e Lautaro. Sarà una partita a fisarmonica, nella quale a toccare i tasti giusti potrebbero poi essere incursori alla Ramsey, rapaci alla Morata, ex al veleno come Vidal o il moto perpetuo Barella".
E chissà che Conte non possa ripercorrere con Eriksen il cammino con Pirlo alla Juventus: "Dall’altra parte, Conte proprio con Pirlo ha dato dimostrazione di non essere uno sprovveduto. Quando Marotta glielo regalò dopo il siluramento dal Milan, Antonio aveva in mente una Juve col 4-2-4 dove non c’era posto per il regista puro. Pochi allenamenti e cambiò idea. Chissà che lo stesso non accada ora con Eriksen, dopo averlo provato regista basso. Certo, Pirlo è Pirlo...".
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