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Motivazioni Cassazione, colpevolezza De Santis: fondamentale Gianfelice Facchetti

Le motivazioni depositate oggi dalla Cassazione a proposito del processo “Calciopoli” presentano elementi molto duri nei confronti degli imputati condannati. Lo sono per esempio le parole dedicate ai “numerosi contatti in...

Sabine Bertagna

Le motivazioni depositate oggi dalla Cassazione a proposito del processo "Calciopoli" presentano elementi molto duri nei confronti degli imputati condannati. Lo sono per esempio le parole dedicate ai "numerosi contatti in coincidenza con le partite per le quali era stato designato" tra l'ex arbitro internazionale Massimo De Santis e l'ex dg della Juve Luciano Moggi, "a riprova degli strettissimi rapporti tra la sudditanza e la complicità intercorrenti tra i due". De Santis, che ha rinunciato alla prescrizione, si è visto confermare la condanna a dieci mesi (pena sospesa) per associazione e frode sportiva.

Secondo la Suprema Corte, l'arbitro aveva "piena consapevolezza del sistema di formazione delle griglie arbitrali", il cosiddetto 'sistema Moggi', la cui esistenza è stata "confermata giudizialmente" da Gianfelice Facchetti, figlio del "grande" Giacinto Facchetti. Gianfelice ha testimoniato che De Santis "costituiva uno dei terminali più fidati ed autorevoli per il prestigio goduto all'interno del settore arbitrale". Aveva la "capacità" di attuare i "desiderata" di Moggi, ad esempio indebolendo gli avversari della Juve con "ammonizioni mirate". Anche De Santis, godeva della "protezione mediatica" assicurata da Moggi.