I tre anni alla giuda del Chelsea ha permesso a Mourinho di essere indotto nella Hall Of Fame della LMA, l'associazione degli allenatori della Premier League che ha già accolto tra gli altri Sir Alex Ferguson, Sir Matt Busby, Bob Paisley e Arsene Wenger. E proprio in occasione della consegna dell'importante onorificenza, il ct portoghese è tornato a parlare di obbiettivi e sfide: "C'è chi vive gli obiettivi in modo stressato, ansioso. Le mie aspettative sono sempre state un buon carburante visto che sempre caratterizzato la mia carriera. Avevo sempre qualcosa da dimostrare: al Porto mi veniva chiesto di vincere, quando andai in Inghilterra tutti si chiedevano se avrei vinto anche all'estero. In Italia dicevano che ero un buon leader ma non un buon tattico e che nel calcio italiano, che è molto tattico, non avrei avuto successo. Ora in Spagna dicono che il Real è un club potente, ma diverso da qualsiasi altro club... e che per uno come me è difficile gestire un lavoro del genere. Posso solo accettare le sfide, e dimostrare di essere all'altezza delle aspettative" ha dichiarato.
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Mou: “In Italia dicevano che non avrei avuto successo e invece…”
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