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Mou: “Sconfiggo la sfortuna pregando”

Alessandro De Felice

Il tecnico portoghese in un’intervista dal titolo «Vita da Special One» che verrà pubblicata su Fogli, il supplemento di Studi cattolici, racconta la sua fede. “Non sono modesto, sono credente” dichiara. E sulla fede che da...

Il tecnico portoghese in un'intervista dal titolo «Vita da Special One» che verrà pubblicata su Fogli, il supplemento di Studi cattolici, racconta la sua fede. "Non sono modesto, sono credente" dichiara. E sulla fede che da qualcuno era stata scambiata per superstizione dice: "Credente o superstizioso? Qualcuno mi aveva visto stringere un crocifisso durante una partita. Almeno una volta all’anno vado a Fatima. Il crocifisso che porto con me è un regalo di mia moglie".

Torna indietro nel tempo, allo scorso anno e alla polemica col sindaco di Reggio Calabria: "Mi aveva accusato di avere dato una moneta a un bambino disabile per umiliarlo. E invece? Avevo donato a quel bambino il crocifisso che mi aveva regalato mia moglie. Mia moglie l’aveva comprato a Fatima e lo tenevo in tasca da tre-quattro anni. Come sconfiggo la sfortuna? Con la preghiera. Chi mi ha insegnato a pregare? Mia madre. E ricordo ancora certe preghiere che mi faceva dire la sera. Un santo di riferimento? La Madonna di Fatima".

La madre gli ha fatto conoscere la fede, mentre il padre lo ha avvicinato al calcio: "Mio padre viveva per il calcio. Io gli devo tutto. Mia moglie mi segue sempre? Una vera famiglia dev’essere unita. Ovunque. E' una famiglia fantastica, la mia. Siamo molto felici. Mia moglie e i miei figli sono molto importanti nella mia vita".