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Mou: “Vincere due CL mi ha reso speciale. Portogallo? Al Real accettai, oggi no”

Dario Di Noi

Quando parla non è mai banale, Josè Mourinho, e per questo, quando si espone e si concede ai microfoni, attira sempre l’attenzione dei più: così, nella serata di ieri, ospite per l’emittente portoghese TVI24, lo Special One ha...

Quando parla non è mai banale, Josè Mourinho, e per questo, quando si espone e si concede ai microfoni, attira sempre l'attenzione dei più: così, nella serata di ieri, ospite per l'emittente portoghese TVI24, lo Special One ha raccontato alcuni aneddoti relativi sia alla voglia di vincere una terza Champions League (dopo quelle alzate con Inter e Porto), sia al prossimo futuro della nazionale lusitana, orfana di un CT (in seguito al licenziamento di Paulo Bento, accertato pochi giorni fa dopo la brutta sconfitta contro l'Albania) ma che, al momento, non sfiora minimamente la sua figura.

Queste le sue parole: "Vincere la Champions due volte come allenatore ha reso la mia carriera speciale. Sono stato in semifinale diverse volte, e alcune sconfitte sono state particolarmente difficili da digerire e superare, come ad esempio quella del 2005, del gol inesistente del Liverpool (messo a segno - seppur con palla non interamente dentro - al suo primo Chelsea da Luis Garcia) o quella del 2012, (patita ai rigori dal Real Madrid contro il Bayern Monaco), quando il nostro primo rigorista (Cristiano Ronaldo) tirò prima di tutti e fallì.

"Portogallo? Non mi hanno chiesto se volessi il lavoro, ma in ogni caso non accetterei. Sono sorpreso di questa situazione però. Non è inaudito per un allenatore essere licenziato o lasciare dopo una o due partite, a volte succede anche nel pre-campionato se un tecnico non si trova bene, o se non c'è affiatamento o se le probabilità di successo sono minime, ma non è questo il caso. Se alla fine della Coppa del Mondo, Bento avesse deciso di lasciare o la federazione portoghese avesse scelto di prendere qualcuno di nuovo, sarebbe stato tutto normale. Ma farlo a questo punto non è normale. è davvero strano.Io non sono stato contattato, ma comunque non acceterei. Lo feci in passato, quando allenavo il Real, per una questione di cuore e perchè non c'era una situazione semplice. Diedi il mio ok, ma poi parlai con il presidente Florentino Perez che voleva pensarci. Non servì, tuttavia, poichè mi convinsi da solo che sarebbe stato impossibile. Oltretutto, ci sono tanti disoccupati che accumulare lavori mi pare una scelta sciocca. Quella volta feci una scelta emotiva, ma oggi non vale nemmeno la pensa pensarci. Spero comunque che arrivi un CT portoghese, uno straniero non mi piacerebbe. Poi, sarebbe sempre il mio CT, in ogni caso. Chiunque verra' scelto avrà il mio appoggio, l'importante e' che faccia vincere la mia nazionale".