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Mourinho: “Non possiamo pensare in grande, rosa squilibrata. Non parliamo di Darmian e…”
Tonfo della Roma in casa del Venezia. I giallorossi, dopo il ko contro il Milan, incappano nella seconda sconfitta consecutiva. Al termine della gara, José Mourinho ha analizzato la prova dei suoi ai microfoni di DAZN: "Il perché di questa sconfitta? Secondo me si può dividere la storia della partita fra il dominio di un calcio offensivo, la creazione di tante occasioni che non siamo riusciti a sfruttare. Il primo gol lo abbiamo preso subito e il terzo gol di contropiede, non si può rischiare in questo modo, non si può fermare la corsa difensiva. È un momento dove devo stare controllato per quanto riguarda il secondo gol. L'obiettivo era chiudere la partita, dopo il secondo gol ha cambiato la partita".
"Purtroppo sono qui a parlare, l'arbitro non è qui, il Var non è qui. Adesso dobbiamo digerire la situazione e soffrire perché gente che lavora così tanto come noi soffre quando perde. Il rigore? Le regole di solito sono fatte per gente che capisce poco di calcio, di solito sono loro che decidono le regole. Di solito, per esperienza personale, quando arrivi alla fine della stagione tu riesci a trovare un punto di equilibrio, però quando si accumulano gli episodi e tu inizi a pensare che è meglio stare zitto perché non puoi dire quello che penso. Io mi sono chiesto perché. Dopo il primo gol abbiamo reagito subito. Dopo il 2-2 è stato uno schiaffo forte per la squadra. Io a livello di atteggiamento non ho niente da dire ai ragazzi".
"Abbiamo ovviamente dei problemi, quando si cerca di costruire una squadra bisogna partire da un'idea di gioco, ma quando hai una rosa squilibrata, dove non ci sono delle vere opzioni per la stessa posizione. Quando perdi un giocatore per infortunio, cartellini o stanchezza, lì diventi allenatore che deve inventare soluzioni".
"Non abbiamo due giocatori per posizione. Non stiamo parlando di Darmian e Dumfries, non stiamo parlando di Kjaer e Romagnoli, di Danilo e Cuadrado, stiamo parlando di una rosa che ha limitazioni. Non è una critica alla mia società, so quello che sta facendo e quello che ha fatto in estate, sa che in estate più di dare una rosa per lottare per grandi cose, è stato per pulire e reagire a situazioni. Questa non è una stagione per pensare in grande, ma io devo elevare al massimo l'ambizione della squadra. Noi dobbiamo dire sempre che il quarto posto è la nostra meta.
(Dazn)
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