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Mourinho: “Io e Abramovich mai amici. Ci sono cose che non dimentico, ma…”

Il portoghese si prepara ad affrontare il Chelsea di Conte, la squadra che ha allenato due volte e che ha lasciato la scorsa stagione

Eva A. Provenzano

"Non siamo mai stati amici". Non usa mezzi termini José Mourinho e alla vigilia della sfida dello United contro il Chelsea spiega del suo rapporto con l'ex capo, Roman Abramovich: "Ho lasciato un sacco di buoni amici lì. Se anche lui è ancora mio amico? Non lo siamo mai stati", ha spiegato. E ha aggiunto: "Abbiamo sempre avuto il rapporto di proprietario-manager, un rapporto molto rispettoso. Non siamo mai stati amici. Non siamo mai stati vicini l'uno all'altro. Quindi, no. E' solo una persona che ho molto rispettato... ".

I RICORDI - Il portoghese ha sottolineato: "Quando alcuni dirigenti lasciano i club, a loro piace dire delle cose. Ma in Portogallo diciamo lavare i panni sporchi e parlano, parlano di quello che è successo tornando indietro. Di solito lascio il club con buon feeling e ho la sempre la sensazione di aver fatto di tutto per avere successo, ho dato tutto e non mi piace tornare indietro e parlare appositamente con cattiveria.Voglio tenere a mente le cose buone e al Chelsea ho avuto tante cose buone in termini di risultati, gli amici che ho per la vita, un'empatia incredibile con i tifosi, i tifosi non hanno cambiato il loro rapporto con me a causa della scorsa stagione e un paio di mesi di cattivi risultati. Continuo ad avere bei ricordi. Ci sono cose che non dimentico, ma le tengo per me".

TIFOSI - "I sostenitori dello United dicono che si imbattono in me ed è come se fosse la loro ex fidanzata? Se dicessi che mi importa non è vero. Di solito preparo la partita e cosa devo aspettarmi in questo caso non lo so. Possono pensare a me e ricordare il nostro buon rapporto e avere una buona reazione o possono dire che sono il manager che gli gioca contro quindi che non gli piaccio in quel momento. Mi hanno dato amore e sostegno e questo è quello che conta, se ora vado lì come allenatore dello United e decidono di trattarmi in maniera diversa io li rispetterò comunque. Da me non avranno mai una cattiva parola, con loro continuo ad avere buon feeling. Londra per me è stata una città in cui vivere è stato bello e nella quale potevo permettermi di camminare in maniera anonima a Sloane Square o in Bond Street o di poter andare a prendere i miei figli a scuola", ha sottolineato.

(Fonte: independent.co.uk)