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Mourinho: “La squadra dove ho fatto meglio? Porto. Sarò ct. Conferenze? Se potessi…”

Lo Special One è intervenuto ai microfoni di Sky Sports

Marco Macca

Con il suo stile unico e inimitabile. Lo hanno accusato in questi anni di essere presuntuoso, antipatico, arrogante. Lui, per tutta risposta, ha saputo unire e dividere, creare un vero e proprio culto calcistico di se stesso. Josè Mourinho: quando parla lui, impossibile annoiarsi. Nel corso di un'intervista concessa al programma di Sky Sports "Soccer AM", ha spaziato nel corso di tutta la sua carriera, parlando delle sue abitudini e dei suoi segreti. Ecco le sue parole:

INIZI - "Ho deciso di diventare allenatore quando ho capito che non potevo essere al top come giocatore. Credo il momento chiave sia arrivato all'università, quando avevo 18 anni".

TROFEI - "La Champions League è per tutti l'Eldorado, più dei campionati., anche se molte persone pensano che le competizioni nazionali siano più difficili, dato che si tratta di campionati lunghi per dieci mesi in cui bisogna dimostrare tutto il proprio potenziale in tanti match. I miei trofei? Ne ho alcuni nel mio ufficio, poi me li porto dietro quando lascio un club. In ogni caso, non è che mi importi più di tanto".

IL SEGRETO DI UN GRANDE ALLENATORE - "Penso che il segreto per essere un grande allenatore sia dare tutto se stessi ai giocatori. Tutto parte dalle tue motivazioni, devi far sì che i giocatori le avvertano. Ci sono giocatori diversi e con diverse mentalità. Alcuni giocatori però arrivano a dire che tu sei il migliore soprattutto perché hai fatto del tuo meglio con loro e li hai resi migliori rispetto alla prima volta in cui li hai incontrati. Con alcuni giocatori, comunque, questo non funziona. Non esiste un allenatore perfetto. Io ho avuto molto successo con alcuni, molto meno con altri".

BILANCI - "E' difficile da dire quale sia stato il club in cui ho fatto meglio, anche perché nella mia carriera non sono rimasto per troppo tempo con la stessa squadra. Comunque direi Porto: siamo partiti da zero e siamo arrivati in cima al mondo, vincendo tutto. Il miglior giocatore che ho allenato? Mi rifiuto di rispondere, perché non sarebbe rispettoso nei confronti degli altri, anche perché tantissimi di loro mi hanno dato tutto".

NOIA - "Prima delle partite in casa mi annoio sempre, non so cosa fare, a volte sto nel mio ufficio. In quelle in trasferta cerco di passare il tempo leggendo il match program negli spogliatoi. Per me arrivare 90 minuti prima del fischio d'inizio è davvero troppo".

CT - "Io come ct in futuro? Sì, credo proprio di sì, perché arriverà un momento nella mia carriera in cui preferirò quel tipo di lavoro. Penso che vivere una Coppa del Mondo o un Europeo dall'interno sia un'esperienza che voglio fare".

CONFERENZE STAMPA - "Se programmo cosa dire in conferenza stampa? Se potessi, non ci andrei nemmeno, ma capisco che devo andarci. Quando vado, però, non programmo nulla, sono pulito e puro e cerco solo di essere onesto e diretto. Ci sono delle persone a cui piace quello che dico, ad altre no, io voglio solo essere genuino".

(Fonte: Soccer AM)