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Mourinho, no alla Juve per tre motivi. E Conte? Impegnato con l’Inter, in parola con Zhang

L'ex ct della Nazionale ha dato ormai la parola all'Inter e non cambierà idea

Andrea Della Sala

Ieri da Torino è arrivata la notizia dell'addio di Massimiliano Allegri alla panchina della Juventus. Il tecnico non guiderà più i bianconeri nella prossima stagione e i tifosi di casa Inter hanno cominciato a tremare per il possibile scippo di Antonio Conte che sembra ormai promesso ai nerazzurri.

"Per la Juve la priorità è trovare un allenatore che possa riempire il vuoto enorme che Allegri lascerà, che sia e stia al suo stesso livello. Di personaggi che appartengano a quella cerchia ristretta, in circolazione ce ne sono pochi e solo due sono sono attualmente senza squadra, Mourinho e Conte. Il primo è un nome seducente e dirompente, ma con tre controindicazione: costa un patrimonio, è del tutto inviso alla tifoseria bianconera (che lui ha allegramente sfottuto lo scorso autunno, tanto a Manchester quanto a Torino) e a Madrid ebbe un burrascoso rapporto con Ronaldo, benché sia stato l’allenatore ad averlo valorizzato tatticamente più di ogni altro. Però, come Cristiano, appartiene alla scuderia del potentissimo Jorge Mendes, che il becco nella questione lo metterà", spiega La Repubblica.

"E poi c’è Conte, da tempo imparolato con l’Inter al punto da essersi impegnato personalmente non solo con il dg Marotta, ma anche con il presidente Zhang. Però guarda caso ieri, dopo l’annuncio del divorzio tra la Juve e Allegri, a Milano ha cominciato a serpeggiare una sospettosa preoccupazione, perché tutti sanno che per mesi Conte s’è speso per tornare alla Juve, lavorando di sponda con il vice presidente Nedved e sopratutto con il capo dell’area sportiva Paratici. Se il pressing è risultato sterile, è perché Agnelli ha sempre posto il suo veto, nonostante all’interno della Juve sia, da questo punto di vista, in una posizione di minoranza: non si fida di chi nell’estate del 2014 lo tradì con un voltafaccia improvviso. Di certo, all’Inter un po’ di inquietudine c’è. Nel frattempo, tra gli allenatori sotto contratto si sta stagliando il nome di Sarri, che non ha troppe speranze di rimanere al Chelsea nonostante la finale di Europa League ancora da giocare e che qualche ammiccamento l’ha già ricevuto. Su di lui ci sono anche la Roma e, in seconda battuta, il Milan, ma la Juve ha ovviamente armi di persuasione molto più efficaci", spiega il quotidiano.

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