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Dopo la partita contro l'Interha solo rilasciato una dichiarazione, non ha voluto rispondere alle domande dei giornalisti. Alla vigilia della sfida di Conference League contro il CSKA Sofia (domani alle 18:45), José Mourinho ai microfoni di Skysport ha parlato anche del feeling con i tifosi della Roma.
-Persiste nonostante non arrivino in questo momento i risultati: tutto esaurito con l'Inter e anche nelle prossime gare è previsto...
Quello che vogliamo dare ai tifosi sono risultati diversi rispetto a quelli di ora. Troppo ovvio: i tifosi sono veri romanisti, non gli interessa vincere o meno. Più difficile che è la squadra del tuo cuore quando i risultati non sono dei migliori. Dall'inizio sapevamo cosa ci aspettava, non ci aspettavamo tanti problemi insieme. Al di là di una rosa che inizia a costruirsi le difficoltà legate al covid, alle squalifiche, agli infortuni, tutti insieme, è troppo. Specialmente quando giochi contro una squadra come l'Inter che se guardi la panchina non c'è bisogno di guardare al campo, sono più forti di noi. E in quella situazione lì non erano più forti di noi, erano molto più forti di noi. Restiamo uniti, tranquilli. Vogliamo vincere questa partita, ma abbiamo il timore delle cose negative che succedono. Per questo chi gioca sempre ed è stato infortunato resta a casa.
-Più difficile vincere la Conference League o arrivare quarti in classifica in Serie A?
Penso che se mi metti le cose in maniera separata, prima una cosa e poi l'altra, abbiamo squadra per competere anche contro le formazioni più forti. Il problema è che dobbiamo giocare da gennaio a fine maggio tre competizioni ed è difficile da dire come arriviamo ad una determinata partita. C'è una differenza tra squadra e rosa ed è importante. In Serie A Inter, Milan, Juventus, Napoli, sono squadre di grande potenzialità. In Conference League non ci sono squadre piccole dei Paesi piccoli. Tutte le squadre hanno potenziale. Ci saranno squadre importanti, che arrivano dall'EL. Ad esempio potrebbe esserci il Leicester.
(Fonte: SS24)
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