ultimora

M.Paganin: “Mi emoziona vedere Tom Ince nerazzurro. Con il padre tanti ricordi…”

Francesco Parrone

Tom Ince, intervistato da Sky circa i suoi ricordi legati all’Inter non dimentica Massimo Paganin, considerato una delle persone più importanti nella sua infanzia in Italia. Ai microfoni di Tuttomercatoweb.com l’ex difensore...

Tom Ince, intervistato da Sky circa i suoi ricordi legati all'Inter non dimentica Massimo Paganin, considerato una delle persone più importanti nella sua infanzia in Italia. Ai microfoni di Tuttomercatoweb.com l'ex difensore nerazzurro ricorda con piacere Tom e Paul Ince: "Conservo con piacere le foto a casa Ince col piccolo Thomas. Con Paul c'era un rapporto speciale, forte, sia dentro che fuori dal campo. Ci sono legami che restano per sempre, d'altronde per due anni non conto più le volte che ero in casa loro: Tom l'ho visto che era un bambino e vederlo crescere così ed essere vicino all'Inter mi emoziona. Sarebbe bellissimo se un giorno potesse giocare insieme a mio figlio Riccardo, che ora ha 17 anni e gioca nel Real Vicenza. Nel calcio a volte certe cose accadono".

Da quanto tempo non ti senti più con Ince?

"Thomas è sicuramente cresciuto secondo valori e principi importanti. Paul non è mai andato per il sottile circa l'educazione dei propri figli, trasmettendo i valori importanti. Ho visto stamattina l'intervista e mi ha suscitato grande emozione. L'ultima volta che ho sentito Paul è stata un anno e mezzo fa, poi le vicissitudini della vita portano purtroppo a perdere i contatti. Spero che Tom venga in Italia".

Non credi che il paragone col padre possa essere un boomerang per Tom Ince all'Inter

"Non credo sia un problema per lui giocare all'Inter, Tom ha capacità e consapevolezza di quello che deve fare e il padre lo avrà preparato a dovere. Vivere all'ombra di chi ha fatto tanto per il calcio non è semplice, ma ci sono esempi che dimostrano come sia possibile imporsi: per fare un nome Paolo Maldini".

Possiamo dire che hai aiutato Paul Ince a inserirsi nel calcio italiano?

"L'avevo conosciuto prima che venisse all'Inter, una sera a casa di Nicola Berti. Mi ricordo che, come era già successo con Bergkamp, era diventato lui mio compagno di stanza poiché parlavo inglese. Da lì è nato un feeling immediato, ci siamo trovati magnificamente e ci intendevamo al volo, non c'erano bisogno di parole. Paul era un giocatore dalla fortissima personalità e io ho imparato molto da lui. Ricordo che gli inizi per Paul non furono facili, perché veniva da un campionato molto più fisico come quello inglese, rispetto alla nostra Serie A, molto più tattica. Ma ben presto riuscì a prendere le misure diventando un perno della squadra. Sono convinto che se si fosse fermato un anno in più avremmo potuto vincere quell'ormai famoso campionato 1997/98".