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Gaby Mudingayi è un doppio ex. Il centrocampista belga, infatti, ha giocato sia nell'Inter che nella Lazio e, dalle colonne de Lalaziosiamonoi.it, presenta la partita di stasera:
Lazio-Inter, che partita si aspetta di vedere?
Mi aspetto di vedere una bella partita, ma anche difficile: sono due squadre importanti. Penso che la Lazio abbia bisogno di fare punti, anche se non ha più nulla da chiedere al campionato, che ormai sta volgendo al termine. Ma ha comunque bisogno di fare bene.
L'Inter ha affrontato un buon girone di andata, perdendosi poi nella seconda metà del campionato. Come se lo spiega?
Non saprei, sono partiti forte, c'era l'ambizione di vincere lo scudetto, di fare tanto. Però durante il cammino possono succedere tante cose. Non so se il problema sia fisico o psicologico, bisogna capire le dinamiche nello spogliatoio. E' anche vero che con l'andare della stagione, sono emerse altre squadre. Anche se quando raggiungi certi livelli vorresti restare lì, quindi non riesco a spiegarmi bene questo calo. Ma credo che siano le altre squadre ad aver spinto sull'acceleratore.
Dopo l'esonero di Pioli, è stato quello di Inzaghi, il profilo scelto dalla società biancoceleste per sostituire il mister emiliano. Sono entrambe due sue conoscenze...
Sì, ho giocato con Inzaghi ed ho avuto Pioli come allenatore. Quando una squadra cambia tecnico ha sempre tanta voglia di fare, ma Simone non ha avuto il tempo per lavorare come si deve. Si vede già che sta cercando di trasmettere qualcosa alla squadra, la sua esperienza. Penso che per il futuro, Inzaghi possa essere un profilo importante, conoscendo l'ambiente laziale.
Quindi, lei punterebbe sulla riconferma di Inzaghi, per la prossima stagione?
Secondo me sì, bisogna lasciarlo lavorare più tempo. Adesso non è semplice dimostrare il proprio valore: è subentrato, sta facendo vedere qualcosa di buono, ma non è semplice. Credo che abbia bisogno di più tempo per mettersi alla prova, e dimostrare se può farcela oppure no.
Una stagione quantomeno deludente, per i biancocelesti. Quali sono stati i limiti della Lazio, durante questo campionato?
E' la stessa squadra che ha fatto benissimo l'anno scorso, ma che quest'anno ha incontrato alcune difficoltà. Credo che sia stato più dal punto di vista psicologico: si era lavorato così tanto per conquistare i preliminari di Champions e purtroppo poi non sono passati. Vedo che i giocatori si impegnano al massimo, è una stagione in cui le cose sono andate un po' male, tocca rimboccarsi le maniche per il futuro. Ci sono state delle partite in cui si poteva vincere ma non lo si è fatto, il calcio è così.
Dopo due trasferte, si torna all'Olimpico. Tra la decisione di frazionare le curve e la contestazione nei confronti della società, gli spalti dello stadio romano sono stati disertati, durante la stagione in corso...
Penso che la squadra, quando va in campo, debba pensare prima di tutto a fare gruppo e a raccogliere punti in campo. Quello che succede fuori può influire fino a un certo punto. Ovvio, la tifoseria è importante, specialmente una come quella della Lazio. Ma i giocatori devono scendere in campo cercando di fare il meglio a prescindere.
In chiusura, ci racconti il suo presente e quali sono i suoi progetti per il futuro.
Quest'anno sono rimasto un po' fuori, non ho trovato una squadra. Io spero davvero di trovare qualcosa a giugno. Mi alleno sempre, sono ancora in forma. Il mio procuratore sta cercando una sistemazione, posso giocare ancora altri due o tre anni.
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