Dalla pagine de La Repubblica, Gianni Mura analizza la campagna dell'Inter contro il razzismo denominata BUU (Brothers Universally United). "Fa bene l’Inter a muoversi sul fronte del tifo razzista, insopportabilmente tracimato. In tutta sincerità, poteva muoversi un po’ prima. Anche perché, ha scritto ieri Andrea Sorrentino, il suo pubblico non è particolarmente attivo nel dare sulla voce ai coristi della vergogna. La campagna varata si chiama Buu, esattamente come gli ululati contro Koulibaly. Buu è un acronimo di Brothers universally united, Fratelli universalmente uniti. "Scrivetelo ma non ditelo": questa frase completa il messaggio voluto dal presidente Steven Zhang. Sì, non ditelo ma soprattutto non gridatelo per evitare equivoci. Il buu buono e il buu cattivo sempre buu sono, ma sarebbe tristissimo vedere spacciato un buu per l’altro. Ossia, cori contro il Koulibaly di turno e, a domanda, rispondere che l’intenzione era quella di abbracciare i Fratelli universalmente uniti".
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Mura: “Fa bene l’Inter a muoversi sul fronte del tifo razzista. In tutta sincerità poteva…”
Dalle colonne de La Repubblica, il giornalista parla della campagna contro il razzismo dell'Inter
(La Repubblica)
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