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Dalle colonne de La Repubblica, Gianni Mura analizza così la vittoria della Juve contro l'Inter: "La Juve vince a San Siro e sorpassa l’Inter. Bella partita, degna dell’attesa. Bellissima, a tratti: il gol del 2-1 in capo a una ragnatela di passaggi rasoterra. Partenza bruciante, gol di Dybala dopo 4’, traversa piena di CR7 al 9’. L’Inter non s’abbatte e pareggia su rigore con Martinez (tra i migliori, con Brozovic). Sarri spariglia il gioco tenendo le due punte molto larghe e Higuain in panchina (servirà più tardi). Sull’efficacia dell’Inter pesa la forzata rinuncia a Sensi dopo mezz’ora. Vecino ha altre caratteristiche. Conte suona la carica, non vuole che i suoi s’abbassino troppo, ma la pressione della Juve, direttore d’orchestra Pjanic, è molto forte".
"L’Inter si difende coi lanci lunghi, mettendo a nudo le incertezze di De Ligt, molto ingenuo sul rigore. Martinez gioca con allegra sfrontatezza, cerca la porta più di Lukaku. È il secondo 1-2 che l’Inter subisce in pochi giorni. Barça e Juve, non c’è da vergognarsi. Conte ha già una squadra che gli somiglia, ma il lavoro non è finito. Può e deve crescere Godin, a disagio sui disimpegni di piede. Dopo la sosta per le partite della Nazionale ha un calendario piuttosto morbido. Non sarà questa partita a decidere lo scudetto, chiaro. Ribalta di un punto una gerarchia, ribadisce che la Juve è sempre la Juve, anche quando CR7 eccede nei colpi di tacco. L’Inter ci prova fino all’ultimo, con Vecino. Ma vince la Juve, ed è giusto per quel che s’è visto. Rocchi dirige con personalità una partita non facile".
(La Repubblica)
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