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Sull'edizione odierna di Repubblica, Gianni Mura commenta la vittoria dell'Inter di ieri fotografando la partita e le mosse di Stramaccioni: «È un risultato che rilancia l’Inter, irriconoscibile rispetto all’ectoplasma di Parma, e non può deprimere il Napoli, che nel finale ha più volte sfiorato il pareggio e non l’avrebbe demeritato. Campo gelato, temperatura sotto lo zero, partita calda, senza tempi di studio. L’Inter ha il giocatore che può decidere la partita, ed è Guarin. Un gol e un assist a Milito, che sente i grandi appuntamenti. Un gol dopo appena 7’, botta al volo su angolo di Cassano: è così che il Napoli è costretto a giocare una gara controvento, d’attacco, regalando all’Inter il contropiede. E in contropiede arriva il 2-0. Estremamente pratica, l’Inter. Altri diranno cinica: due tiri due gol, più un palo (di Cassano) prima del gol in mischia di Cavani. L’Inter, in sostanza, si trova la strada in discesa. Il Napoli in salita. Ci mette molto coraggio, molta buona volontà, ma negli ultimi sedici metri gli manca lucidità e forse un po’ di fortuna. La difesa dell’Inter soffre ma tiene, anche quando Mazzarri manda in campo un’altra punta, Pandev, che combina poco. Le decisioni di Stramaccioni non sono mai banali: Guarin ha giocato da trequartista, quando occorreva, e poi s’è sacrificato quasi da terzino su Zuniga. E quando occorreva, sotto l’incalzare del Napoli, il tecnico ha richiamato prima Cassano e poi Milito. E mentre in casa della Juve s’era presentato con il tridente, ieri ha preferito dare più copertura. Una sana lezione di realismo. Non che Mazzarri ne avesse bisogno, non è certo un superficiale. Lo ha tradito la leggerezza della difesa, sul gol di Guarin. Ha costruito molte occasioni, poi, due in particolare con Insigne e Maggio, ma senza cambiare il risultato».
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