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Mura: “Una preghiera agli arbitri: libera nos a Melo. Perché il figlio Lineker? Forse…”

Giovanni Montopoli

Nell’intervista a fine gara, Felipe Melo – raggiunto a caldo dai microfoni di Mediaset Premium – ha risposto a chi si lamentava degli interventi ruvidi del brasiliano sottolineando come “il calcio è uno sport di contatto,...

Nell'intervista a fine gara, Felipe Melo - raggiunto a caldo dai microfoni di Mediaset Premium - ha risposto a chi si lamentava degli interventi ruvidi del brasiliano sottolineando come "il calcio è uno sport di contatto, se uno non lo vuole gioca a tennis". 

La risposta è arrivata niente meno che da Gianni Mura che - sulle colonne di Repubblica - chiude il suo approfondimento lanciando un pensiero al centrocampista brasiliano: "i tifosi alla fine ce l’avevano con l’arbitro. Anch’io, che però tifo solo per un calcio bello e pulito. Tagliavento non ha fermato il gioco , come da regolamento, quando Mpoku era a terra per un colpo alla testa, e non una furbata visto chela sua squadra era sotto. Questo è grave, ancor più grave che tre interventi da giallo di Felipe Melo siano passati del tutto impuniti. Nel derby aveva timbrato una caviglia di Balotelli appena entrato, ieri ha rotto uno zigomo a Mpoku, pure subentrato. Forse è una forma di benvenuto. Dice che il calcio è uno sport di contatto, chi non lo capisce vada a vedere il tennis. Io non capisco perché Melo abbia chiamato suo figlio Lineker. Non sembra un modello cui s’ispira. O forse non gli piacevano come nomi Montero e Materazzi. Preghiera agli arbitri di chi sa che il calcio è uno sport di contatto, ma vorrebbe evitare quelli eccessivi: libera nos a Melo. Amen.