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Muriel sfida De Vrij. L’attaccante e il difensore in cerca di rivincite in Atalanta-Inter

Andrea Della Sala

Con l'assenza di Zapata, toccherà a Muriel guidare l'attacco dell'Atalanta contro l'Inter. Il colombiano se la dovrà vedere con De Vrij

Con l'assenza di Zapata, toccherà a Muriel guidare l'attacco dell'Atalanta contro l'Inter. Il colombiano se la dovrà vedere con il difensore olandese De Vrij:

"La velocità, la classe e l’imprevedibilità contro il senso della posizione, l’intelligenza e la freddezza. Luis Muriel e Stefan de Vrij si troveranno di fronte nella metà campo interista, dove il colombiano spera di vincere uno dei duelli fondamentali della gara del Gewiss. Per farlo, il centravanti dell’Atalanta avrà bisogno di palloni giocabili e spazio per puntare il centrale olandese dell’Inter, soprattutto negli ultimi 16 metri. Perché nel breve Muriel è inarrestabile e nel 2022 ha ritrovato il feeling col gol: già tre in due uscite, tra campionato (doppietta all’Udinese) e Coppa Italia (rete al Venezia). De Vrij, dalla sua, ha la capacità di lavorare alla grande di reparto con i fidi Skriniar e Bastoni. E se la Dea dovesse faticare ad arrivare palla a terra, nel gioco aereo lascerebbe poco all’avversario", analizza La Gazzetta dello Sport.

"Muriel in carriera vanta cinque gol segnati all’Inter, ma nessuno di questi in maglia Atalanta. De Vrij, invece, non ha mai perso contro la Dea da quando veste il nerazzurro (era in panchina nel 4-1 dell’11 novembre 2018, l’ultimo successo dei bergamaschi sugli attuali campioni d’Italia). Messa così, la bilancia pende dalla parte dell’olandese, che però non sta vivendo la sua migliore stagione a Milano. Qualche errore non da lui e un rendimento generale inferiore allo scorso anno. Anche Muriel non ha incantato nella prima metà del 2021-22, tra infortuni e ricerca continua della condizione ottimale. Oggi, però, le cose sembrano cambiate, complice l’infortunio di Zapata che gli sta garantendo continuità d’impiego dal 1’. De Vrij avrà nelle gambe le fatiche della Supercoppa, ma nella testa l’entusiasmo per aver vinto un altro trofeo, dimenticando i gol di Immobile (contro la Lazio) e McKennie (con la Juve) sui quali non era stato proprio irreprensibile", aggiunge il quotidiano.