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Murillo, Pasqua magica al Bernabeu: “Vorrei esserci: 10 finali da qui in poi. Il Real…”

Dario Di Noi

In casa Granada, è tempo di conferenze stampe, organizzate dal club nella settimana che porta alla spettacolare sfida con il Real Madrid nel teatro magico del Bernabeu, per il futuro interista Jeison Murillo. Il giovane centrale di difesa, che a...

In casa Granada, è tempo di conferenze stampe, organizzate dal club nella settimana che porta alla spettacolare sfida con il Real Madrid nel teatro magico del Bernabeu, per il futuro interista Jeison Murillo. Il giovane centrale di difesa, che a luglio comincerà la sua nuova vita in nerazzurro, non ha parlato di Inter, ma del Granada, della Colombia e della grande sfida che lo attende il giorno di Pasqua alle ore 12.00. La sua presenza non è assicurata al 100 %, per via di un pestone subito in Nazionale. Farà, comunque, di tutto per esserci.

Ecco le sue parole: "Come sto? Molto meglio rispetto ai giorni poco successivi al pestone che ho subito. Spero che non peggiori, spero che in questa settimana migliori per poter stare bene nel weekend. Questo argomento preoccupa voi giornalisti e preoccupa me. So che si tratta di una questione importante per la squadra, e so quanto conta stare bene ogni giorno per poter competere al meglio. La squadra ha sempre l’animo al top. Ci aspettano dieci finali e dobbiamo essere concentrati. Dobbiamo stare sempre al top e cercare di fare le cose semplici perché arrivino i risultati. Real Madrid? Dobbiamo essere realistici. E' una partita molto difficile, ma non possiamo già gettare le cose fuori dalla finestra. Speriamo di fare una buona partita e fare punti. Nelle circostanze in cui si trova ora la squadra, è molto importante avere una mentalità vincente. Nient’altro. Contro Celta Vigo e Almeria saranno le partite del nostro campionato, più abbordabili rispetto al Real Madrid. Però bene, quella di Madrid è comunque una gara in più, spero si faccia bene. Vorrei poter aiutare anch’io la squadra. Colombia? E’ sempre una grande allegria tornare nel tuo paese e indossare la maglia della tua nazionale. E’ un sogno che si è realizzato, è un orgoglio farne parte ogni volta che entro nella lista dei convocati”