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Nagatomo via dall’Inter per il Mondiale. Tra alti e bassi, 210 le presenze in nerazzurro

Andrea Della Sala

Il terzino giapponese va in prestito al Galatasaray fino a giugno

L'Inter, ieri, ha salutato Yuto Nagatomo finito in prestito al Galatasaray. Il giapponese si ferma al 49° posto della storia dell’Inter con 210 presenze complessive. Arrivato in nerazzurro il 31 gennaio del 2011 dal Cesena, è da ieri un giocatore del club turco. «Oggi (ieri, ndr) comincio una nuova avventura: volevo ringraziare e salutare tutti. Sono orgoglioso di aver indossato questa maglia per 7 anni pieni di emozioni. In bocca al lupo al mister e ai miei compagni per la qualificazione in Champions League da raggiungere! Vi voglio tanto bene. Un abbraccio forte. Yuto». Su instagram ha salutato così uno dei giocatori più controversi della storia recente dell’Inter. Solare, simpatico, lavoratore e allo stesso tempo a volte disordinato, impreciso e discontinuo in campo. Perché Nagatomo è stato tutto e il contrario di tutto per l’Inter. Con i nerazzurri ha vinto la Coppa Italia 2010-11, l’ultimo successo in ordine temporale del club di corso Vittorio Emanuele.

n campo purtroppo sono rimasti indelebili alcuni errori. L’ultimo contro il Napoli, il 30 aprile scorso, quando un errato rinvio innesca Josè Callejon che fulmina Samir Handanovic. Ma ci sono stati anche picchi positivi, come nella partita di quest’anno contro la Sampdoria al Meazza. Eppure la storia tra Yuto e l’Inter è arrivata al capolinea per una necessità del giocatore. Per essere sicuro di andare al Mondiale da titolare, Nagatomo sentiva la necessità di giocare con continuità. Non è in discussione la convocazione, ma la sua condizione atletica. Un aspetto che il giapponese ha sempre tenuto in grandissima considerazione. Famose le sue sessioni di allenamento supplementari ad Appiano Gentile e anche a casa, nei ritagli di tempo. A casa dove un cuoco personale gli preparava quotidianamente i pasti a base di sushi e verdure. Perché Yuto può sbagliare un rinvio, ma resta sempre un professionista h24.

(La Gazzetta dello Sport)