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Nagelsmann e il suicidio del padre: “Penso spesso a quel giorno. Del suo lavoro…”

Gianni Pampinella Redattore 
Al Der Spiegel, il tecnico ha parlato di un tragico episodio che ha dovuto vivere quando aveva 20 anni

Non è molto comune parlare così apertamente della propria vita privata, ma Julian Nagelsmann lo ha fatto in una lunga intervista al Der Spiegel. Il tecnico ha parlato di un tragico episodio che ha dovuto vivere quando aveva 20 anni. Nagelsmann ha dichiarato in un'intervista che suo padre, che lavorava nei servizi segreti, si è suicidato.

"Penso spesso a quel giorno. A quel tempo stavo frequentando un corso per allenatori a Oberhaching, vicino a Monaco. All'improvviso, il direttore del corso mi ha detto di uscire, pensavo a uno scherzo. Ma un attimo dopo mi trovai davanti a mio suocero che mi disse che mio padre si era suicidato".

 

"Non ha lasciato una lettera d'addio, non c'erano spiegazioni. Ma il modo in cui si è tolto la vita ha fatto capire che la sua decisione gli era assolutamente chiara. È molto dura per la famiglia, ma mi ha aiutato sapere che lui davvero volesse morire e non era un grido di aiuto o un segnale. Penso di dover rispettare una decisione del genere". Nagelsmann , che ha trattato molti argomenti, spiega anche che suo padre lavorava nei servizi segreti e che non parlava molto del suo lavoro. "Non so esattamente cosa facesse. Non gli era permesso parlare del suo lavoro. Questo era anche il motivo per cui diceva spesso che tutto era troppo per lui. Era un uomo molto divertente che scherzava e rideva sempre , a cui piaceva stare con gli amici, suonava la chitarra e cantava sempre".

(Marca)



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